Sì al ‘bilancio consolidato’. Ma Bovone attacca giunta e assessori di Forza Italia
Voto favorevole della maggioranza. Contraria la minoranza
ALESSANDRIA – Il Consiglio comunale ha approvato il ‘bilancio consolidato’, quello che rappresenta il gruppo Comune di Alessandria, compresi anche gli enti partecipati (sono esclusi ancora per questo anno Aral, come lo era già l’anno precedente e la Centrale del Latte che con la nuova legge non rientra visto che Palazzo Rosso detiene un 10% di quote e non rientrano più nel bilancio consolidato quelle al di sotto del 20%). Voto contrario della minoranza. Un astenuto, il presidente del Consiglio, Emanuele Locci e 19 voti favorevoli della maggioranza. Che non si è espressa però in modo unito e compatto con una voce ‘fuori dal coro’: quella di Mauro Bovone, consigliere di Forza Italia che ha giustificato il proprio appoggio per “senso di responsabilità”, ma che non ha esitato a mostrare dubbi e poco convincimento sull’operato dell’amministrazione di Cuttica di Revigliasco, con chiaro attacco ai propri rappresentanti in giunta, gli assessori di Forza Italia (Buzzi Langhi, Borasio e Formaiano).
L’attacco e la ‘non replica’
“E’ tempo di bilanci. Ma non solo quelli del Comune, ma anche dell’operato per dare risposta ai 5mila elettori che i hanno votato per rappresentarli in questa aula”. Bovone ha messo in evidenza una “mancanza di discontinuità col passato: gli slogan dell’amministrazione Rossa e del dissesto ‘non ci sono soldi’ in molti casi giustificavano la mancanza di idee e progettualità. Beh oggi non mi riconosco più nelle azioni portate avanti dagli assessori di Forza Italia. Almeno di molti di loro”. Per alcuni di loro il consigliere di maggioranza ha parlato di “vivacchiare”: “è vero che bisogna rispettare le leggi, ma anche fare delle scelte!”. Da qui la richiesta più o meno velata di sostituzioni tra i banchi della giunta: un ‘rimpasto’ degli assessori azzurri, insomma.
Qualcuno poteva pensare “i panni sporchi si lavano in casa”, ma Bovone ha esplicitamente detto di “non averlo potuto fare” e di aver deciso di chiederlo apertamente in Consiglio comunale. Ottenendo man forte dal M5S che con Michelangelo Serra ha parlato di un “problema comune, cioè quello di avere difficoltà a rappresentare i cittadini che ci hanno votato, nel dialogo con questa amministrazione”.
Ma all’uscita del consigliere, è seguito il ‘silenzio’ da parte della giunta. Nessuno ha parlato. E questo ha creato ancora più stupore in Rita Rossa, dai banchi del Pd. “Politicamente sta cambiando qualcosa: non viene meno il senso di responsabilità di alcuni membri di maggioranza che però non è la prima volta che espongono una condizione di disagio. Se le parole in politica pesano, anche i silenzi non sono da meno”. Che prosegue con un “dateci qualche chiarimento di quello che sta succedendo, aprite una discussione in questa aula. Sindaco si faccia carico per primo di questa manifestazione di sofferenza della sua maggioranza”.
Sul bilancio consolidato invece…
La minoranza annuncia il voto contrario così: “non ci sono le condizioni per poter esprimere un voto di astensione”. Con buona parte delle motivazioni portate all’attenzione dell’aula dal consigliere Giorgio Abonante che già in commissione aveva espresso perplessità perché “a fianco al bilancio consolidato che è una fotografia della situazione di Comune e sue società partecipate, ci vuole anche una prospettiva futura di alcune di queste”. Con riferimento al gruppo Amag, in particolare. Ma anche per le “escluse” come la la Centrale del Latte e per Aral, “dove sulla partita rifiuti dopo tanti mesi non c’è ancora un progetto di prospettiva”.
Soprattutto se si considerano il consolidato di Amag, cioè quella parte che guarda all’esterno, depurata dalle partite che ha col comune ma valutando solo quelle verso terzi. E il piatto piange con un negativo di 6 milioni 600 mila euro (in linea con i 7 milioni del 2017) che si gioca sui crediti che ha tra le diverse società del gruppo e verso l’esterno. “Ad esempio i crediti non riscossi da Alegas, di 30 milioni” come riportato da Abonante.
A chiudere in negativo il bilancio consolidato è anche il gruppo Comune di Alessandria: meno 7 milioni, rispetto all’utile di 9 milioni dell’anno prima. “Rispecchia il piano di riequilibrio, facendo rientrare partite come il maggiore accantonamento sul fondo rischi e alcuni pagamenti come il Cissaca (per 6 milioni) o la fideiussione Valorial (di 4 milioni)” come spiegato dall’assessore al Bilancio, Cinzia Lumiera. Mentre aumenta il recupero crediti dall’evasione Imu e Tari: dai 57 milioni del 2017 ai 63 del 2018.