Tacchino ai Mondiali, tra titoli e medaglie
La soddisfazione per un ruolo molto attivo con tutti i ct, le emozioni per vittorie e piazzamenti
Due maglie iridate, piazzamenti sul podio, il secondo posto nel medagliere per nazioni. A festeggiare i risultati della spedizione azzura ai Mondiali di ciclismo in Yorkshire anche il professor Fabrizio Tacchino, ovadese, tecnico e preparatore, da molti anni nel giro delle nazionali, anche in questa spedizione collaboratore del ct Marino Amadori per l’Under 23, Rino De Candido per la juniores, Dino Savoldi per le donne e del coordinatore di tutte le squadre, e ct dei professionisti, Davide Cassani.
“Torno con la soddisfazione di aver vissuto i successi degli azzurri, cinquina di medaglie, con due ori. Anche con il ricordo di sei giorni di pioggia, cambi di condizioni climatiche anche repentini – racconta Tacchino – che hanno condizionato anche le gare”.
Il primo titolo nella cronometro Under 18, con Antonio Tiberi, “partenza da incubo, cambio di bici, grandissima rimonta e vittoria”. Più faticosa la crono donne, “bilancio un po’ al di sotto delle attese, per Elisa Longo Borghini, 17a, e Vittoria Bussi, 35a alla sua prima esperienza, su un percorso duro e tecnico. Proprio Vittoria si era allenata sulle strade dell’Ovadese”. Anche gli Under 23 lontani dal podio, Antonio Puppio solo 22°.
Negli Elite il bronzo del piemontese Filippo Ganna, già tre volte mondiale nell’inseguimento, che aggiunge una medaglia su strada, terzo italiano di sempre sul podio, dopo gli argenti di Andrea Chiurato e Adriano Malori. “Su strada anche l’argento juniores di Alessio Martinelli, sfortunati Piccolo e Zambanini coinvolti in una caduta”.
Il secondo titolo iridato nella prova su strada Under 23, con Samuele Battistella, “secondo tempo, ma promosso campione perché l’olandese Eekoff è stato retrocesso per traino. Meritatissimo, l’oro iridato di Samuele: ai 40 chilometri ha lanciato l’azione decisiva” .
Nell’ultima giornata l’argento di Matteo Trentin tra i professionisti, “sotto il diluvio, battuto solo da Pedersen. L’Italia era outsider e la gara è stata quasi perfetta in una giornata da ‘grande Nord’. Sono felice di aver dato il mio contributo tecnico e ringrazio tutti per le grandi emozioni“.