Pomeriggio di terrore a Casale: gli aggiornamenti
Il responsabile è un ventunenne maliano, ricoverato per Tso a Novi Ligure
CASALE – Ci sono aggiornamenti sul folle raid di ieri a Casale, durante il quale un giovane squilibrato ha preso a sprangate degli ignari passanti.
Il ragazzo è un ventunenne di nazionalità maliana, in Italia dal 2016 e ospite di un Cas a Casale (Centro di Accoglienza Straordinaria). La follia si è consumata tra via Moncalvo (dove il giovane risiede) e il centro città. Dopo aver danneggiato il portone di un’abitazione utilizzando una bicicletta come oggetto contundente, il giovane, apparso alterato, si è diretto da Porta Milano verso il centro città brandendo una spranga.
Il primo aggredito è stato un ottantenne dalle parti di piazza Statuto, quindi una sessantenne in via della Biblioteca, infine un sedicenne all’intersezione tra via della Biblioteca e via Mameli. A interrompere il folle raid sono stati in tre: per primi due agenti della squadra volante della Polizia di Casale fuori servizio che l’hanno immobilizzato non senza difficoltà, successivamente aiutati da un agente della polizia locale anche lui in borghese. La situazione, grazie al successivo intervento coordinato di Polizia, Carabinieri e Polizia Locale, è tornata sotto controllo poco prima delle 16.
I tre feriti sono stati successivamente visitati al pronto soccorso cittadino. Più grave la prognosi per l’anziano che per alcune fratture è stato dimesso dopo la notte in ospedale (dovrebbe averne per circa 40 giorni). Dimessi tra il tardo pomeriggio e la serata gli altri due: dieci i giorni di prognosi per la signora, colpita alla schiena, fortunatamente lievi le ferite al giovane, bastonato solamente di striscio durante la furia del maliano, tratto in arresto e ricoverato per Trattamento Sanitario Obbligatorio all’ospedale di Novi Ligure. E’ la terza volta che il ventunenne viene sottoposto a questo tipo di procedura coatta da quando è in Italia.
Durante il folle raid del giovane ci sono stati inoltre alcuni danneggiamenti; oltre che a un’abitazione in via Moncalvo, a un auto della polizia e ai portali di ingresso delle chiese dell’Addolorata e di San Filippo.