Coldiretti: “La tassa sul gasolio agricolo causerebbe l’abbandono dei campi”
Il provvedimento del ,inistero rischia di creare un paradosso
ALESSANDRIA – “L’aumento dei costi del carburante otterrebbe solo l’effetto di far chiudere le attività agricole, con un devastante impatto ambientale soprattutto nelle aree svantaggiate. Il risultato sarebbe il contrario di quanto dichiarato. – afferma il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco in riferimento al provvedimento del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – Se non si produce sul nostro territorio, aumentano le importazioni di cibo dall’estero. E se aumentano le importazioni di cibo aumentano i costi ambientali dovuti ai trasporti aerei e su gomma”.
Secondo Coldiretti, tassare il gasolio agricolo per combattere i cambiamenti climatici produrrà solo danni all’agricoltura, al territorio, all’ambiente e all’economia: “L’ipotesi ventilata dal decreto legge Clima rischia di creare un paradosso e colpire l’agricoltura più green d’Europa, mettendo fuori mercato le eccellenze agroalimentari e condannando all’abbandono e al dissesto idrogeologico gran parte del territorio rurale”.
“I trattori funzionano a gasolio ed è l’unico carburante al momento utilizzabile per alimentarne i motori. Tassarlo significherebbe colpire gratuitamente le imprese agricole, favorendo la speculazione dei produttori stranieri che non sono costretti a subire questo balzello – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – È sull’innovazione tecnologica che vanno indirizzati gli investimenti per combattere i cambiamenti climatici. Dal mondo agricolo c’è sempre stata la massima attenzione alla sostenibilità ambientale”.
“Oltretutto, così verrebbero contraddetti gli obiettivi definiti nel programma di Governo e si farebbe perdere competitività al sistema italiano rispetto ai concorrenti degli altri Paesi Europei che non sono colpiti dalla stessa problematica – concludono da Coldiretti – Assurdo, quindi, proporre una cosa simile nel decreto legge clima quando la nostra agricoltura è la più green d’Europa”.