Personale centro cottura: “stato di agitazione per ora sospeso”
Incontro in Prefettura tra le parti
ALESSANDRIA – Una settimana fa è stato proclamato lo ‘stato di agitazione’ del personale del centro cottura Artana che si occupa della preparazione pasti per le mense scolastiche comunali, con richiesta di un incontro ‘tra le parti’ in Prefettura. E al tavolo di trattativa a Palazzo Ghilini c’erano tutti: i sindacati, il Comune di Alessandria, la cooperativa Solidarietà e Lavoro e tutte le ditte che collaborano alla realizzazione del servizio, tra cui il centro cottura di via San Giovanni Bosco.
Tante le problematiche portate all’attenzione da UilTucs e Filcams Cgil: da quelle tecniche, che riguardano la mancanza dei dispositivi di sicurezza individuali all’interno del centro cottura, fino a quelle più delicate che riguardano l’aspetto lavorativo oltre che economico e di rispetto delle norme contrattuali. “Per ora lo stato di agitazione è stato sospeso – ha dichiarato Maura Settimo, segretaria UilTucs Alessandria – per vedere se si arriva a degli ‘avvicinamenti’ su tutti i punti che presentano delle criticità”. Questo perché se sul fronte delle problematiche ‘tecniche’ il nuovo direttore si è dimostrato aperto al confronto, “tanto da aver deciso per un nuovo incontro nella sede di Artana il 4 ottobre, con l’intento di entrare nel merito dell’organizzazione del lavoro”, sull’altro fronte la trattativa resta ancora aperta e con tante incertezze.
Caso stipendi e licenziamenti
E’ la nota dolente. Perché sebbene l’assessore comunale Silvia Straneo, abbia confermato come “il Comune è in regola con tutti i pagamenti” resta il fatto che gli stipendi tardano ad arrivare al centro cottura. E la questione ‘pagamenti in ordine’ sembra venire rimbalzata uno con l’altro, visto che Artana è in ‘avvalimento’ e quindi ‘dialoga’ anche sotto il profilo economico con la società che gestisce il servizio (la cooperativa Solidarietà e Lavoro) e non direttamente con l’amministrazione comunale. “Noi riteniamo – ha spiegato la Settimo – che le ragioni economiche delle tre società, non possano ricadere sui lavoratori”. Proprio per questo “su questa questione, ma anche sui due licenziamenti e sulla sospensione di un altro lavoratore solo pochi giorni fa andiamo ancora con i piedi di piombo”. Situazioni che i sindacati vorrebbe vedere però risolte “per iniziare l’anno con tutte le pedine a posto”.
“Perché sembra che il nuovo appalto sia iniziato ora – ha concluso Maura Settimo – Mentre è da un anno che facciamo segnalazioni e ora le soluzioni non possono più tardare ad arrivare”.