Ok anche del Senato: il Comune potrà tenere quote della Centrale
Passa la proposta firmata da Molinari (Lega): "Alessandria potrà mantenere la sua partecipazione"
ROMA – Con il voto al Senato, la proposta di legge firmata dal capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari, sulle Centrali del Latte diventa legge. Il Comune di Alessandria potrà così mantenere le sue quote nell’azienda, considerata strategica.
“Ora c’è anche l’approvazione del Senato – commenta Molinari – Superiamo così l’ingiustizia creata dalla legge Madia e portiamo il sistema del settore lattiero caseario verso una maggiore tutela pubblica. La legge, di cui sono stato primo firmatario alla Camera, prevede che per le quote nelle Centrali del Latte si deroghi a quel principio della ‘Madia’ che imponeva il divieto per le amministrazioni pubbliche di costituire, anche indirettamente, società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, nonché di acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società”.
Secondo l’esponente del Carroccio “si tratta di una risposta concreta agli enti locali che vogliono mantenere il loro ruolo di garanzia in una filiera importante come quella del latte. Allo stesso tempo, è un forte segnale politico agli allevatori dopo gli anni delle liberalizzazioni forzate dei governi Monti e Pd: le nostre produzioni agricole di eccellenza hanno bisogno di più tutele dallo Stato, non di essere in balia esclusiva delle logiche del mercato globale. Speriamo peraltro che il nuovo governo continui sulla strada tracciata dalla Lega, prendendo atto degli errori compiuti in passato dal centrosinistra”.
Anche perché, secondo Molinari, “continua lo ‘strabismo’ del Partito Democratico: anche in Senato, come già alla Camera, si è astenuto, mentre in Comune si è detto sempre favorevole al mantenimento delle quote. Astenuti pure i senatori di Italia Viva, mentre a favore si sono espressi, oltre alla Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, M5S, Gruppo Misto e Leu”.