Confartigianato: “Occupazione in crescita nel settore alimentare”
Le rilevazioni indicano un +13% in cinque anni. Bene anche le esportazioni
ALESSANDRIA – Si confermano in crescita i dati diffusi dalla Confartigianato Piemonte relativo al settore alimentare. In Regione sono 37.610 gli addetti impiegati nel food and beverage, di cui il 54,4% – pari a 20.453 – operativo nelle micro e piccole imprese (realtà con meno di 49 dipendenti) e il 32,9% (12.366) in ditte artigiane.
Numeri che, secondo l’associazione, fanno il paio con il trend positivo del Made in Italy, cresciuto nel primo semestre dell’anno del 6,9%, a fronte del +2,5% del totale dell’export manifatturiero, portando a 35,3 miliardi (pari al 2% del Pil) il valore, su base annua, delle nostre vendite di food all’estero.
Tutto ciò viene rilevato dal rapporto nazionale dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, secondo il quale tra i migliori clienti del mercato italiano troviamo Giappone, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Francia.
“Si tratta di un comparto in piena crescita ed evoluzione – afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – che sempre più risponde alle esigenze di una clientela che nel corso degli anni ha modificato e affinato i propri gusti e stili alimentari. In ogni caso, è merito di questi ‘artigiani del cibo’ se i nostri prodotti piacciono tanto anche all’estero un patrimonio economico e di tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato. Il fatto che anche l’export agroalimentare continui a registrare una crescita, segnala un riconoscimento internazionale che non può che renderci orgogliosi”.
A margine del bilancio complessivo, Confartigianato sottolinea l’importanza delle piccole imprese: dei 445.665 addetti del settore alimentare e bevande, infatti, il 61,3% (pari a 273.263) lavora in piccole imprese e il 35% (156.095) opera in imprese artigiane. Anche per questo motivo, negli ultimi cinque anni, si registra un’occupazione in crescita del 12,9%, un ritmo più che doppio rispetto al +5,1% della media UE. Una tendenza che si conferma nel trimestre agosto-ottobre 2019 con le imprese del settore che prevedono l’assunzione di 34.650 lavoratori. Di questi 11.780 sono operai e artigiani specializzati nelle lavorazioni alimentari, di cui però le imprese segnalano una difficoltà di reperimento del 51,1%, di gran lunga superiore al 29,7% della media indicata dal totale delle imprese.
Le eccellenze del food made in Piemonte, quelle garantite dai marchi europei DOP e IGP, sono ben 17: formaggio, marrone, nocciola, vitellone, mela rossa, salame, riso ecc. per citarne alcune che, sommate alle eccellenze di tutte le altre regioni rappresentano 299 prodotti agroalimentari di qualità.
“Gli artigiani e le piccole imprese – sottolinea Felici – utilizzano materie prime locali e metodi di produzione tipici che ne evidenziano il legame con il territorio. La genuinità delle specialità artigiane fa bene alla salute, fa muovere l’economia e contribuisce a mantenere alta la bandiera del food regionale nel mondo. I prodotti della nostra tradizione alimentare vanno promossi ancora di più – conclude Felici – pasticcerie, panifici, gelaterie, servizi di ristorazione, aziende produttrici di pasta, carne, formaggi, olio, vini, birra e tanto altro, che hanno nella qualità e nell’artigianalità della lavorazione il proprio elemento distintivo”.