Approvato il piano anti cinghiali: si potranno catturare con le trappole
Via libera al piano di contenimento degli ungulati: se autorizzati, gli agricoltori potranno piazzare le trappole a gabbia
PROVINCIA – È stato approvato all’unanimità il piano di contenimento dei cinghiali da parte del consiglio provinciale. Per contenere la specie, che sta creando pesanti danni all’agricoltura e rappresenta un elemento di pericolo sulle strade, il piano, che ha passato il vaglio dell’Ispra, prevede, tra i metodi di azione, anche la possibilità per gli agricoltori di utilizzare trappole, come gabbie o cancelli a scatto, o la “cerchia”, caccia di gruppo con cane, oltre ai consueti abbattimenti.
In realtà il piano pone paletti piuttosto rigidi. La caccia di contenimento potrà essere attuata dagli agenti del servizio di Vigilanza provinciale, dai proprietari o conduttori di fondi in possesso di regolare porto d’armi, dalle guardie forestali o guardie comunali.
Per il posizionamento delle trappole, occorrerà preventiva autorizzazione da parte della provincia e l’animale, qualora catturato, potrà essere abbattuto solo da guardie autorizzate.
Non ci sono limiti temporali e potrà essere esercitata per tutto il periodo dell’anno. Il nuovo piano non prevede neppure un numero di animali da abbattere: l’obiettivo è quello di arrivare ad una riduzione dei danni (incidenti o danni all’agricoltura) del 10% annuo.
Il contenimento è una misura aggiuntiva messa in atto dalla Provincia, che si aggiunge alla normale caccia (attività venatoria) e alla caccia di selezione. Incide in minor parte rispetto alle prime due misura. Solo per dare una misura dell’intervento, nel 2018 sono stati 2601 i capi abbattuti in provincia con la normale attività venatoria; 134 i capi abbattuti con la selezione; 345 con il contenimento; 37 gli abbattimenti di controllo da parte delle Atc (aree territoriali di caccia) per un totale complessivo di 3152 animali abbattuti. Nel 2017 erano stati 3778 e nel 2016 il numero dei capi uccisi era di 3927.
I danni registrati, che hanno fatto scattare l’allarme in Provincia, indicano 153 incidenti nei primi sei mesi dell’anno, in forte aumento, poiché nel 2017 furono 114 e nel 2018 si ha un dato parziale di 93 incidenti.