‘Pianese organizzata, ma noi giochiamo sempre in funzione nostra’
Scazzola: 'Quando si è organizzati e si rema tutti verso lo stesso obiettivo spesso si vede meno anche la differenza di condizione'.
C’è un verbo che non manca mai nelle analisi di Cristiano Scazzola: “migliorare”. Con l’aggiunta di una sottolineatura, “sempre“. E di una puntualizzazione, alla vigilia della seconda trasferta consecutiva, contro la Pianese, “nelle prime quattro gare la squadra ha fatto sempre buone prestazioni. Sarà fondamentale ripeterci domani, e aggiungere qualcosa in più. Come sarà in ogni gara, verso la perfezione”.
Domani con una incognita in più, legata alle condizioni atmosferiche. “Ci sarà vento e con il vento, anche forte, non abbiamo mai giocato. Ci sarà per tutte e due le squadre, certo: una insidia in più, dovremo tenere conto anche di questo nel leggere le situazioni tattiche”.
Squadra al completo, con il rientro anche di Pandolfi. Con un paio di dubbi, “per lievissimi acciacchi e affaticamenti. Decideremo solo domani mattina, anche in considerazione del trittico di impegni ravvicinati”. I nomi dei due giocatori in dubbio il tecnico dei Grigi non li svela, “ci sono possibilità di averli comunque in campo”.
Pianese rivelazione del primo mese di campionato: ha preso gol solo alla prima giornata, unica sconfitta, da quel momento ha la porta inviolata, con due successi e un pareggio. “Una buona squadra, organizzata, che ha anche entusiasmo. Abbiamo analizzato la Pianese, ma la priorità siamo noi: non giochiamo in base alle caratteristiche dell’avversario, ma in funzione nostra“. Un dogma per Scazzola. “Anche in amichevole rispetto per l’avversario, ma noi siamo l’Alessandria e dobbiamo sempre giocare per ottenere il massimo. Una presa di coscienza di chi siamo e di cosa siamo disposti a fare. Insisto: siamo convinti di andare a Grosseto e fare una grande prestazione”.
Neppure sui moduli il tecnico si sbilancia, anche perché è l’interpretazione che conta e contro l’Olbia, dove, nonostante l’assenza dall’inizio di Chiarello, trequartista di ruolo, c’è sempre stata una mezzala in appoggio alle due punte, lo stesso Gazzi più alto. “Il nostro, di fatto, è un 3-1-4-2, che può avere qualità diverse a seconda degli interpreti”. Fra chi lavora per la migliore condizione c’è Casarini. “Sta meglio, certo, anche lui. Domani mattina decidiamo: con tre gare in una settimana vogliamo valutare le due situazioni per non correre rischi. Sono, lo ripeto, acciacchidi poco conto”.
Un turn over è possibile? “Turn over è una parola che non mi piace. Ci sono 26 ragazzi in rosa e, l’anno scorso, a Cuneo, non c’è mai stata una formazione uguale a quella della gara precedente. Le partite sono tante, e il contributo è determinante dall’inizio come durante il match. Chi entra spesso può cambiare il volto di un confronto”.
L’effetto Olbia, dominio e vittoria, come è recepito, soprattutto, da un under? “Cambia nulla, i ragazzi devono comportarsi, sempre, come hanno fatto fino ad ora e questo vale per tutti. Il giovane va aiutato a crescere. Serve non esaltarsi troppo, ma anche non abbattersi nei momenti di difficoltà di una stagione lunga e impegnativa”.
Pandofi recuperato ha già minuti nelle gambe? “I giocatori convocati sono tutti utilizzabili. Normale che chi è con noi dal primo giorno è quasi al top, e altri hanno bisogno ancora di lavoro. Ma quando si è organizzati e si rema tutti verso lo stesso obiettivo spesso si vede meno anche la differenza di condizione”.