Commissione Toponomastica: potere alla giunta? “Deve restare al Consiglio”
Non piace il ?vaglio preventivo? di sindaco o assessore
ALESSANDRIA – Doveva essere la commissione per “valutare le proposte” da parte dei componenti della Affari Istituzionali per il nuovo regolamento sulla “Numerazione civica e Toponomastica” (per dare quindi una denominazione a piazze, parchi, strade, ecc…) proposto dall’assessore Cinzia Lumiera. Sul quale si era già svolta una seduta di commissione prima delle vacanze estive.
E invece più che le “proposte” tanto attese sono arrivate delle “ammonizioni” e delle riserve sul nuovo testo, tanto dai banchi della minoranza quanto da quelli di maggioranza. Tanto da rinviare tutto ad una prossima seduta, che dovrà essere decisiva: “O la giunta fa un passo indietro ed è disponibile a rivedere il testo, ripartendo da quello vecchio, oppure così non va” sono state le parole del vicepresidente Enrico Mazzoni (PD), sostenuto da Michelangelo Serra (M5S) e anche dal presidente del Consiglio comunale e capogruppo di Alessandria Migliore, Emanuele Locci. Con l’assessore che in prima battuta è sembrata ferma sulla propria posizione, mentre poi ha accettato di portare le rimostranze di nuovo in discussione in giunta.
Quale è il pomo della discordia?
E’ la nuova figura che si inserisce come “presidente” della commissione Toponomastica, rappresentata nel nuovo regolamento dal sindaco o da un assessore delegato. Insomma da un membro della giunta di Palazzo Rosso. Come ricordato tanto dall’assessore Cinzia Lumiera, quanto dagli uffici comunale preposti la ragione “sta nello sveltire le pratiche che sono molte e insolute (“si è arrivati ad averne 190 di proposte lasciate lì ferme”), attraverso un vaglio preventivo delle proposte che arrivano proprio dal un membro dell’amministrazione”.
Che solo dopo questa prima scrematura passerebbe la ‘palla’ alla commissione Toponomastica per riunirsi e dare un responso “consultivo” per tornare poi nuovamente in mano alla giunta per dare l’ok definitivo di accettazione e inviare tutto alla Prefettura. La commissione resterebbe composta dai capigruppo dei diversi gruppi consiliari, ovvero dalla Conferenza dei capigruppo (a costo zero, ndr) con un “voto per testa” e senza più – come era prima – avere un peso decisionale in base al ‘peso’ del gruppo politico in Consiglio comunale.
Perché “no”?
“Con questa modifica a decidere ora non è più il Consiglio comunale (attraverso i suoi membri) ma l’amministrazione” ha subito ribadito Mazzoni. “Era meglio il regolamento di prima – ha aggiunto Serra – Se c’è urgenza per la parte sulla numerazione civica, modifichiamo e approviamo quella e stralciamo la parte della Toponomastica, lasciando questi cambiamenti alle generazioni future, quando la popolazione demografica crescerà e ci sarà bisogno di dare un nome a nuove vie. Per ora le strade non si popolano, ma sono abbandonate”.
Più duro ancora Locci: “Così il ruolo del Consiglio è svuotato di competenza! Pensando che abbia potere consultivo, non vincolante e postumo a scelte già fatte da un membro della giunta prima. E’ una posizione condivisa e questa proposta è fuori contesto, visto che il Consiglio è una assemblea ‘decidente’”. Inoltre la commissione Toponomastica non viene convocata (dalla giunta stessa) perché non c’è necessità di nuove intitolazioni, “altrimenti”…
E secondo Locci è sbagliato che sia una persona singola, cioè il sindaco o un assessore, a vagliare le proposte, “perché è ovvio che ci metterebbe del suo”. Invece quello che fa la commissione “è proprio arrivare e trovare una sintesi di tante teste, di tante posizioni diverse. Insomma un vaglio più democratico”.
Gli scenari
Ora l’assessore Lumiera riporterà all’attenzione della giunta le “remore” a difesa del ruolo del Consiglio comunale dei membri di commissione e di altri consiglieri. Lo scenario potrà essere quello di una revisione all’attuale proposta, magari ripartendo dal vecchio regolamento e apportando solo qualche “aggiornamento”.
Oppure restare fermi sulla propria proposta, senza ottenere il voto favorevole della commissione Affari Istituzionali (che non è comunque vincolante, ndr) e portare la discussione in Consiglio comunale… sperando di trovare i voti sufficienti nella maggioranza per far passare lo stesso quanto vuole l’amministrazione Cuttica.