Inchiesta ultrà Juventus: acquese e valenzano ai domiciliari
Dodici le misure cautelari. Tra le ipotesi di accusa associazione a delinquere ed estorsione
TORINO – Nell’inchiesta denominata “Last Banner”, la Digos di Torino ha eseguito dodici misure cautelari nei confronti dei capi e dei principali referenti dei “Drughi”, di “Tradizione-Antichi Valori”, dei “Viking”, del “Nucleo 1985” e di “Quelli … di via Filadelfia”, indagati a vario titolo per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.
Nei guai anche due alessandrini: l’acquese Fabio Trinchero e il valenzano Roberto Drago. Entrambi sono ai domiciliari.
Sono state eseguite, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, 39 perquisizioni con la collaborazione delle Digos di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, nei riguardi di 37 fra i principali referenti dei gruppi ultrà.
Le accuse nei confronti degli ultras sono, a vario titolo, associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.