Coldiretti: “Pasta e frutta, forte deflazione dei prezzi”
Secondo le stime alcuni prodotti vengono pagati il 30% in meno rispetto allo scorso anno
ALESSANDRIA – «Stiamo assistendo ad una fase di profonda deflazione. Oggi gli agricoltori si vedono pagare la frutta pochi centesimi, circa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione». A lanciare l’allarme è la Coldiretti, che fa riferimento soprattutto ai prodotti simbolo della dieta mediterranea. Secondo le stime, uno su quattro viene acquistato in saldo. Da lì il consiglio dell’associazione di verificare l’origine nazionale e acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprandoli direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria.
“Per potersi permettere un caffè gli agricoltori devono vendere tre chili di frutta sulla quale pesano quest’anno i drammatici attacchi della cimice asiatica che non ha risparmiato la provincia di Alessandria dove, in alcune aree, si registrano danni ingenti – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Gli italiani sempre più spesso vanno a caccia dei prezzi più bassi, anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount, ma anche sperimentando canali alternativi come gli acquisti di gruppo, quelli on line o dal contadino. Il dato la dice lunga: un prodotto alimentare su quattro viene acquistato in promozione con l’obiettivo di cercare il risparmio e ridurre i costi del carrello della spesa, con effetti evidenti sul contenimento dell’inflazione”.
L’abbassamento dei prezzi sottolineato dai rappresentanti dell’Associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura coinvolge anche alcuni prodotti simbolo della dieta mediterranea. Dall’olio di oliva alla pasta, fino alle conserve di pomodoro, al vino e alla frutta, da sempre presenti sulle tavole degli italiani. Un onere che spesso ricade sui fornitori per effetto delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano lungo la filiera a causa degli evidenti squilibri di potere contrattuale. “Serve intensificare l’attività di controllo e vigilanza – dice Roberto Rampazzo, direttore della Coldiretti di Alessandria – anche per evitare che vengano spacciati come nazionali prodotti importati ma è anche necessario al più presto il recepimento della direttiva europea 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali del 17 aprile 2019 per ristabilire le condizioni contrattuali più eque lungo la catena di distribuzione degli alimenti, con l’introduzione di elementi sanzionatori certi rispetto a prassi che finora hanno pesantemente penalizzato i produttori”.