Al bar del carcere i ragazzi speciali del centro Down
Il progetto realizzato con enti ed associazioni per l'inserimento lavorativo di giovani con disabilità. Bianchi: ?lo ripeteremo"
ALESSANDRIA – Si concluderà a fine anno il progetto di inserimento lavorativo di persone affette da sindrome Down, promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali del comune, l’associazione Centro Down Onlus, la direzione della Casa di Reclusione, la cooperativa sociale Company, il Cissaca, il Csva, l’associazione Abilitando, con il contributo del Rotary Club di Alessandria e delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Alessandria ed Asti. E, visto l’esito positivo di questo primo anno di lavoro, l’associazione presieduta da Mario Bianchi si è già attivata per reperire risorse al fine di proseguire l’esperienza. Per dodici mesi quattro ragazzi affetti da sindrome Down e un giovane con autismo, seguiti da tutor e psicologi, hanno prestato servizio presso il bar della casa di reclusione di San Michele. I ragazzi hanno garantito il massimo dell’impegno, i clienti del bar, operatori e guardie carcerarie, hanno assicurato affetto e comprensione. «L’esperienza ha arricchito la quotidianità di tutti gli operatori. Si sono creati rapporti di amicizia, un affezionarsi reciproco molto positivo» ha spiegato la direttrice dell’istituto carcerario Elena Lombardi Vallauri.
Per i ragazzi si è trattato di una esperienza di crescita, in cui ciascuno ha superato anche le proprie paure. Michela è diventata ‘esperta’ nelle pulizie, Pietro ha affrontato la sua paura del buio, arrivando ad entrare da solo nel magazzino del locale, Mirko ha imparato a collaborare con gli altri, Linda, che è autistica, ha iniziato a lavorare sulla concentrazione, Giuseppe ha imparato a preparare da solo i caffè, ha raccontato Giada Piras, tutor del progetto per la cooperativa sociale Company.
Mario Bianchi ha voluto ringraziare tutti i co-protagonisti del progetto, che hanno saputo creare una vera e propria rete. «Per le persone affette da sindrome Down è fondamentale acquisire autonomia. Molti passi sono già stati fatti, in questa direzione. Ora i ragazzi Down hanno un loro riconoscimento, hanno acquisito il diritto ad essere ‘come gli altri’. L’autonomia, seppure piccola, è ancora più importante».
Un invito a comunicare e condividere i tanti progetti già esistenti arriva dal presidente di Company, Beppe Giunti, dal direttore del Csva, centro servizi di volontariato Cristina Massocco e da Ambra Leone, referente per il Cissaca che invita i “datori di lavoro” ad aprirsi a queste esperienze. Anche l’assessore alle Politiche Sociali Piervittorio Ciccaglioni ha speso parole di elogio per l’iniziativa, volta a creare inclusione. «Favorire l’inserimento di persone diversamente abili – ha specificato – si sta dimostrando un obiettivo imprescindibile ma anche un traguardo che si deve e si può raggiungere». Un risultato, sottolineano da Cissaca e Csva, ottenuto grazie ad una rete di soggetti che ha dimostrato, in queste ed in altre occasioni, di funzionare.