Ospedale Infantile: ricostruito l’esofago di un bambino di 3 anni
Un eccezionale intervento chirurgico gli ha consentito di mangiare per la prima volta
ALESSANDRIA – Ricostruito l’esofago a un bambino di tre anni grazie ad un complesso intervento chirurgico eseguito lo scorso luglio da Alessio Pini Prato, Raffaele Sorrentino e Andrea Audo: oggi il bimbo sta bene e riesce a mangiare da solo senza difficoltà.
Mangiare a tutti noi appare un gesto naturale, ma per questo bambino nato senza esofago è diventato un traguardo straordinario raggiunto grazie ai professionisti dell’Azienda Ospedaliera. Il bambino, di origine colombiana, tre anni, è giunto un paio di mesi fa all’Ospedale Infantile Cesare Arrigo perché affetto da una grave malformazione congenita e quindi costretto a vivere con un buco nel collo dal quale fuoriusciva la saliva. Dopo aver subito, senza risultati, diverse operazioni in Colombia, il piccolo è stato preso in carico dal Centro per la Patologia Digestiva Pediatrica “Umberto Bosio”, la unit specializzata nella diagnosi e nella cura delle patologie gastroenterologiche pediatriche che si colloca all’interno dell’Infrastruttura Ricerca, Formazione e Innovazione diretta da Antonio Maconi. Un team di professionisti di diverse specialità mediche ha eseguito in sinergia un complesso intervento che si è confermato risolutivo. Sono state coinvolte nel preoperatorio l’equipe di Gastroenterologia del dottor Carlo Gemme che ha eseguito le endoscopie e quella di Pediatria con il dottor Enrico Felici che si è occupato del supporto alla nutrizione. Sono poi intervenuti, nel blocco operatorio dell’Ospedale Infantile, Raffaele Sorrentino, direttore dell’Otorinolaringoiatria, che ha preparato l’esofago cervicale, Andrea Audo, direttore di Cardiochirurgia, che ha proceduto all’apertura dello sterno e alla separazione dello stomaco, precedentemente utilizzato per un tentativo di ricostruzione, dal cuore e infine Alessio Pini Prato, direttore di Chirurgia Pediatrica, che si è occupato della trasposizione del colon usato in sostituzione dell’esofago per connettere il cavo orale allo stomaco, ripristinando così le vie naturali per la nutrizione. L’intera operazione, durata oltre 8 ore, ha inoltre ricevuto il fondamentale supporto di tutto il personale della sala operatoria e degli anestesisti coordinati da Maria Pia Dusio, della struttura di Anestesia e Rianimazione diretta da Fabrizio Racca. Un’impresa resa possibile anche grazie al sostegno economico dei numerosi donatori di Domodossola, la città di origine del dottor Audo, all’Associazione Ana Moise Onlus e all’Associazione Flying Angels e alla Fondazione Ronald McDonald che gestisce la Family Room dell’Infantile che ha ospitato in questi mesi i genitori del piccolo paziente.
Ogni medico, infermiere e operatore socio-sanitario ha sostenuto, coccolato e “adottato” la famiglia per farla sentire come a casa sua. Il bambino verrà dimesso proprio il giorno del suo terzo compleanno, ma non prima di aver festeggiato con tutti gli operatori e aver mangiato la sua meritatissima torta.