Rifiuti: sistema “misto” per i paesi dell’Ovadese
Entro la fine dell'anno si procederà con l'avvio del nuovo sistema della raccolta differenziata
OVADA – Sarà esteso anche agli altri paesi dell’Ovadese il sistema di raccolta differenziata attraverso il metodo “porta a porta”. Una rivoluzione partita lo scorso autunno, non senza qualche polemica, dal centro zona ed ormai prossima al debutto nei comuni limitrofi. Stando alle tempistiche annunciate nei giorni scorsi, la distribuzione dei bidoncini dovrebbe avvenire nel mese di novembre, mentre il progetto dovrebbe entrare nel vivo a partire dal mese successivo. E’ quanto è stato stabilito per Molare e Cassinelle negli ultimi incontri tra Econet e i sindaci per gestire la modifica nel metodo di raccolta già applicato nel resto dell’Ovadese. E con questo anche la conferma del sistema che sarà adottato. «Nel concentrico – spiega Andrea Barisone, primo cittadino a Molare – sarà adottato il “porta a porta”. Nelle frazioni sono invece previsti i bidoni stradali con il badge. C’è ancora qualche incertezza per una via al confine tra il mio Comune e Cassinelle, ma in sostanza sarà così». Il cambio di rotta, andato in scena nel mese di agosto non è stato indolore. Econet ha ritenuto troppo dispendioso il passaggio al “porta a porta” in aree lontane dai concentrici dei 21 paesi in attesa di essere convertiti.
L’argomento, dopo un’assemblea dai toni forti andata in scena al Consorzio Servizi Rifiuti, è stato trattato con i sindaci dei paesi interessati. Alla fine è stato raggiunto un compromesso con quei comuni che già si erano impegnati in direzione del “porta a porta”. È stato inoltre deciso che per un anno resterà l’attuale Tari in modo da avere un anno a disposizione per il monitoraggio e la costruzione della tariffa puntuale. «Molare – prosegue Barisone – avrà indicativamente quattro punti di raccolta: due a Battagliosi, uno a San Luca e uno a Olbicella». In linea di massima la collocazione è stata decisa, pur dovendo ancora sciogliere alcuni nodi con i proprietari dei terreni vicini. A stretto ridosso della consegna dei bidoni nelle abitazioni si svolgeranno anche le assemblee pubbliche informative con i tecnici Econet. Come già successo nei Comuni dove il “porta a porta” è già partito, l’azienda preferisce non lasciar passare troppo tempo dal momento della consegna alla partenza vera e propria del nuovo sistema. L’area interessata, collocata soprattutto nella parte acquese del bacino, da questa seconda fase del cambiamento riguarda comuni che rappresentano il 50% del territorio ma solo il 20% della popolazione. Una considerazione che ha spinto la stessa Econet a ritenere non sostenibile dal punto di vista finanziario l’applicazione di un porta a porta integrale. Particolarmente infastiditi, come detto, dal cambiamento di rotta paesi come Visone.