Scuole medie senza tende: si usano i sacchetti dei rifiuti
Nelle aule didattiche della 'Monteverde' rimedi improvvisati per salvaguardare la vista degli alunni
ACQUI TERME – Le scuole medie ‘gemelle’, ‘Monteverde’ e ‘Bella’ sono ciò che di meglio si possa sperare in una struttura pubblica contemporanea: antisismiche, efficienti, ecologiche. Il progetto della Gp Project srl di Milano, realizzato a cavallo di due amministrazioni comunali, è davvero innovativo: cemento e legno lamellare per affrontare i terremoti, una copertura di ben 400 metri quadrati di pannelli fotovoltaici per il fabbisogno energetico, un ingegnoso sistema di recupero dell’acqua piovana per alimentare gli sciacquoni dei wc ed una cisterna d’emergenza in caso di incendio.
Eppure c’è qualcosa che non va. «Strutture all’avanguardia – commenta Marco, un genitore di una alunno delle Medie ‘Monteverde’ – Peccato non sia stata utilizzata la stessa attenzione per la salute dei nostri figli ». Nelle aule didattiche delle scuole dalla forma del cristallo d’acqua sono state installate le Lim (lavagna interattiva multimediale) superfici interattive su cui è possibile scrivere, disegnare, allegare immagini, visualizzare testi, riprodurre video. «Peccato che le finestre delle aule siano sprovviste di tende o pellicole con filtro Uv, per cui la luce solare che illumina a giorno le stanze rende difficoltoso, se non impossibile, vedere quanto riportato sullo schermo della Lim – lamenta – I ragazzi affaticano la vista, si stancano prima e non vorrei calcare la mano dicendo che anche a livello neurale questo implica comunque degli effetti da non sottovalutare».
Riferisce l’intervistato che l’anno scorso, per arginare in qualche modo il fenomeno, le finestre sarebbero state oscurate utilizzando dei sacchetti neri delle immondizie. La questione è stata oggetto di un dibattito tra personale della struttura e genitori. All’esito dell’incontro sarebbe stata interessata l’amministrazione comunale che, vigente una contratto di fornitura (cioè il comune paga un canone e, tra trent’anni, riscatterà gli immobili), non avrebbe riconosciuto la propria competenza alla spesa, attribuita alla ditta costruttrice. Questa, interrogata sulla questione, avrebbe negato nuove opere. L’interrogativo generale è come mai la mancanza di tende o pellicole oscuranti non sia stata notata nel capitolato o in sede di collaudo.
I genitori corrono ai ripari. Pare che in questi giorni alcune madri volenterose stiano dotando le classi dei propri figlioli di film protettivi alle finestre, anche se ci si interroga a che titolo e con quali competenze.