Castellazzo Soccorso: “Mezzi non sempre adeguati. Ma il problema sta nei bandi…”
Le perplessità del presidente Barberis
ALESSANDRIA – In commissione Politiche Sociali e Sanitarie si è ripercorso il caso del ‘Castellazzo Soccorso‘ che ha creato problematiche al mondo del volontario che opera nella attività sanitaria di emergenza. Una questione scoppiata ad inizio 2019, dopo le risultanze della DGR della Regione Piemonte sulle nuove convenzioni in materia. Che hanno rischiato di far sparire Castellazzo Soccorso e la sua operatività che dura da 30 anni, con l’esclusione nel 2019 dalla DGR, “che presenta secondo me delle lacune, sulle quali si può intervenire” sono le parole del presidente, Enrico Barberis. Che ha sottolineato come sino ad oggi, “da gennaio c’è stata comunque una perdita sia di volontari che di risorse economiche” pur se l’associazione “ha regolamentato la propria posizione amministrativa e ha adeguato il proprio statuto in base alla legge del Terzo Settore. Con spese da sostenere”.
Le perplessità che sono emerse dal presidente Barberis si riferiscono ai capitolati dei bandi, redatti dalla direzione Asl (di nomina regionale). “Il problema sta lì, niente contro le altre associazioni che si occupano della attività sanitaria di emergenza e delle diversi Croci del territorio”. Ci dovrebbero essere maggiori specifiche tecniche, che riguardano le attrezzature più avanzate, i mezzi, e le professionalità. Cioè che garantiscono una “qualità del servizio”. “Io – ha proseguito Barberis – guardo a casa mia, ma ci sono molti mezzi di soccorso non adeguati. E questo è dovuto anche alla mancanza di ‘paletti’ e caratteristiche specificate nei bandi di convenzione”. Nel bando Asl del 118 per l’unità di automedica viene indicato “veicolo a 4 ruote”: “Un furgoncino, che nasce per il trasporto pacchi e che viene adibito ad ambulanza, differisce per ammortizzatori e caratteristiche tecniche da un altro mezzo più specifico per il trasporto persone”. Questo è un dato di fatto, oggettivo per il presidente Barberis.”La necessità di certe attrezzature, più nuove, deve esserci nei capitolati, che con delle specifiche renderebbero il soccorso con standard minimi uguale ovunque, da Frascaro dove vivo io a Genova”. Perché serve collaborazione tra realtà e non rivalità, ma soprattutto serve qualità e sicurezza per la tutela del cittadino che usufruisce del servizio di emergenza.
Ed è proprio su questo aspetto, sui suggerimenti “mai ascoltati, ma sempre tornati indietro come coltellate” (come li ha definiti lo stesso Barberis, ndr) che è intervenuta la minoranza PD in commissione. “Serve fare una sintesi delle problematiche e anche delle possibili migliorie proposte dai vari soggetti che operano in questo campo (Croce Rossa, Verde e lo stesso Castellazzo Soccorso) da portare all’attenzione del sindaco che ha sua volta dovrebbe dirottarle sulla Assemblea dei sindaci dell’Asl di cui fa parte” sono le parole di Giorgio Abonante. Sostenuto dall’ex sindaco Rita Rossa: “qui serve capire come si muoverà l’amministrazione, perché su un aspetto che ricade sui cittadini, c’è la responsabilità politica del sindaco”. Che prosegue: “nei capitolati di questi bandi serve avere maggiore ‘qualità’, se non tutti i trasporti hanno le stesse garanzie di sicurezza. Ed è una questione da sollevare alla conferenza dei sindaci dell’Asl e da discutere qui in commissione col primo cittadino o con l’assessore di riferimento”.
Ora tocca al presidente di commissione, Piero Castellano, non lasciare cadere l’attenzione e proseguire nel percorso proposto dalla minoranza.