“Saremo credibili se anziché di nomi parliamo di temi”
Ravetti e l?alleanza Pd-M5S: ?Sono scettico, ma abbiamo punti in comune?
TORINO – «Prima i programmi, poi che si ragioni sulle persone». Facile a dirsi, caro Domenico Ravetti. «Se non si fa così, si perde credibilità».
Capogruppo del Pd in Regione, anima spesso critica all’interno di un partito che di monolitico (per fortuna) ha poco, Ravetti guarda con scetticismo all’intesa con il Movimento Cinque Stelle che dovrebbe concretizzarsi a ore.
Il suo auspicio pare un miraggio, sotto certi versi. “Però è chiaro che si debba partire seriamente dagli effetti che le scelte possono avere sugli italiani. Condividere programma e valori significa costruire su basi solide. Ragionare sui nomi è debolezza”.
Il segretario regionale del suo partito, Paolo Furia, ha scritto a quello nazionale, Zingaretti, chiedendo attenzione per il Piemonte, dunque ministri piemontesi. “Non è con qualche ministro della nostra regione che si può salvare l’Italia. Né con un’alleanza allestita giusto per non tornare al voto. Piuttosto, sul Piemonte, diciamo altro”.