Geologia e paleontologia a San Giorgio
Domenica scorsa, durante "4 passi tra i nostri vini"
SAN GIORGIO – Durante “4 passi tra i nostri vini” di domenica a San Giorgio, si è tenuta una visita geologico-paleontologica alla Pietra da Cantoni (il tufo dei cavatori), presente intorno e sotto il castello.
Donata Violanti (micropaleontologa, afferente al Dipartimento di Scienze della Terra di Torino) ha guidato la passeggiata, con la collaborazione di Alfredo Frixa (geologo Eni).
I partecipanti alla passeggiata si sono riuniti davanti alla palazzina della Biblioteca comunale ricevendo un piccolo testo-guida alla visita e una presentazione dell’itinerario. Dopo una breve osservazione delle rocce che affiorano dietro la palazzina stessa, il gruppo, man mano più ampio, è salito al castello, con una piccola deviazione sotto il torrione, dove alcuni archi aperti nel muro di sostegno permettono di vedere la parte bassa della Pietra da Cantoni e il livello di rodoliti che la ricopre.
Gli organizzatori hanno descritto le caratteristiche geologiche e paleontologiche delle rocce su cui sorge il castello e la parte centrale del paese di S. Giorgio. Donata Violanti ha parlato dei fossili conservati nella Pietra da Cantoni e in particolare degli abbondanti foraminiferi, minuscoli animali marini con un guscio calcareo, che si conservano come fossili e permettono sia di datare queste rocce ad un intervallo di tempo compreso tra circa 17,5-16,5 milioni di anni fa sia di ricostruire variazioni del clima e della profondità dell’antico bacino marino.
Alfredo Frixa ha spiegato cosa sono le rodoliti, che si presentano come ciottoli biancastri tondeggianti, molto abbondanti in livelli anche di altre località (ad esempio alla Colma di Rosignano e a Treville). In realtà sono formati da alghe calcaree marine, che vivono in fondali marini poco profondi e sono colorate in rosso, colore che perdono dopo la morte. Il nome “rodolite” è stato coniato dai geologi, utilizzando termini greci, proprio in base all’originario colore rosso.
Il gruppo ha quindi raggiunto le cantine del castello, grazie alla disponibilità dell’Architetto Francesco Rolla, è stato infatti possibile visitare il pozzo interno, probabilmente scavato già nel Medioevo, percorrendone il corridoio di accesso e camminare così all’interno della Pietra da Cantoni e del banco a rodoliti, fino al grande pozzo, che taglia tutta la successione rocciosa, ben osservabile lungo le pareti del pozzo stesso.
L’esperienza è stata molto interessante dal punto di vista geologico, e molto coinvolgente per gli aspetti storici e umani, con le evidenze del lavoro fatto con fatica nei secoli passati da ignoti lavoratori a colpi di scalpello, ancora evidenti sulle pareti del corridoio. La passeggiata ha avuto un successo notevole, anche oltre le speranze degli organizzatori, con un ampio pubblico, molto interessato e partecipe.