Andrea Cianciosi: “La mia sfida al Monte Bianco”
Il runner ovadese oggi ai nastri di partenza dell'Ultra Trail da 170 chilometri dopo le esperienze degli anni passati sulle gare collaterali
ROCCA GRIMALDA – La passione per il trail, la corsa su sentieri immersi nella natura, la coltiva da anni. Ma questa volta l’impresa nel mirino è davvero impegnativo. Andrea Cianciosi oggi, venerdì 30 agosto, alle 18.00 sarà infatti ai nastri di partenza, col pettorale 1759, dell’Ultra Trail del Monte Bianco, la “regina” di un gruppo di gare che in questa settimana sta portando in Valle d’Aosta più di 10 mila atleti. Sono 170 chilometri attorno al Monte Bianco, con 10.000 metri di dislivello positivo da affrontare in un tempo massimo di 46h30′ ore. «Ho programmato di terminare la mia prova – ci racconta Andrea, 55 anni nella vita fisioterapista e membro della Giunta comunale di Rocca Grimalda – tra le 35 e le 40 ore. L’idea è quella di riuscire a partire lentamente per risparmiare energie nella prima parte della gara. Le incognite possono essere molte, specie nelle due notti da trascorrere sul percorso».
Un avvicinamento fatto di tanti allenamenti e qualche “prova generale”. «Ho esperienza di trail molto lunghi – prosegue – ma non sono mai andato oltre i 120 chilometri. Nell’ultimo mese ho fatto tante uscite tra i 15 e i 20 chilometri e uno solo “lungo” sui 40: serve il giusto compromesso tra allenamenti che siano utili e sforzi che si possono recuperare». Molti consigli arrivano dall’Ovadese Sergio Vallosio tra i protagonisti nell’edizione 2011. Il resto lo potrà fare l’esperienza vissuta nel 2012 alla “CCC”, su un percorso che in alcuni passaggi si sovrappone tra Courmayeur e Chamonix per poco più di 100 chilometri. «Fu un’edizione particolare – ricorda – un tempo terribile e tanta neve”.
La passione per il trail di Andrea è vissuta anche attraverso l’Ovadese Trail Team, la squadra amatoriale creata qualche anno fa per mettere in connessione gli appassionati locali della disciplina. L’Ultra Trail potrebbe essere un ultimo capitolo. «Per un po’ il Monte Bianco non mi vedrà più – scherza – Continuerò a correre ma su distante più abbordabili. Per me si chiude un cerchio di gare di questi percorsi e si completa una sfida con me stesso»