Rivolta contadina col prete in testa contro il Comune e l’inceneritore
Trent?anni fa, la lotta di San Michele. Una vicenda che coinvolse e sconvolse
SAN MICHELE – L’anno in cui a Berlino buttarono giù il muro, a San Michele costruirono una capanna. La grande storia ci ricorda che i tedeschi dell’Est poterono finalmente andare a Ovest e che la guerra fredda cominciava a intiepidirsi; la piccola ci riporta a San Michele, in una piana di mucche e trattori, non lontano da dove ora sorge un impianto a biogas.
È qui che, nel 1989, si ragionò per costruire un inceneritore come non se n’erano mai visti, almeno da queste parti.
È faccenda di trent’anni fa, ma impossibile da dimenticare se si è stati coinvolti. Vinse il popolo contro la politica. Fu un trionfo dei contadini e – ci avrebbero detto dopo – di tutta la città, se è vero che anche chi si batté per realizzare «il mostro» si sarebbe pentito della scelta, dando ragione a quelli che stavano dalla parte opposta della barricata, e pure dentro la capanna di cui si diceva, eretta non solo simbolicamente ma come punto di riferimento di un presidio permanente che sarebbe durato fino al 1992.
Un baluardo affinché «gli intrusi» non prendessero possesso dei campi della zona Torre Nuova, lungo la strada che porta a Quargnento.