La Croce Bianca celebra i ‘primi’ cento anni
A settembre un calendario ricco di eventi
ACQUI TERME – La Croce Bianca acquese festeggia cent’anni. Era il 4 settembre 1919 quando l’omologa di Savona e la Soms acquese decisero di impiantare nella città bollente una sezione dedicata ad assistenza e trasporto di ammalati, feriti, infortunati. Ovviamente a titolo gratuito. «La cittadinanza percepì subito l’importanza dell’evento portando adesioni e solidarietà alla nuova nata» ci ha spiegato il vice presidente Fabrizio Varaldo.
Primo direttore sanitario fu Stefano Ivaldi affiancato da un Corpo Militi Volontari che nonostante la penuria di mezzi (solo poche barelle) e medicinali seppe distinguersi ed offrire alla conunità locale grandi servigi. Nel 1920 i soci già ammontavano ad un centinaio ed il cordone ombelicale con i savonesi fu rotto con la nomna del primo presidente acquese Giuseppe Bellafà.
«Il 4 settembre 1932, quando l’associazione sembrava lanciata a nuove conquiste e ad una più consistente opera di umana solidarietà, a causa di una legge dell’epoca, venne inglobata alla Croce Rossa Italiana, della quale ne divenne il Sottocomitato – ci ha raccontato l’intervistato – Terminata la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la Croce Bianca venne rifondata dal dottor Stefano Ivaldi, divenuto sindaco della città termale». Da allora è un punto di riferimento imprescindibile per la comunità staziella.
In occasione del genetliaco centenario, avranno quindi luogo i festeggiamenti con due appuntamenti: sabato 7 settembre, a partire dalle ore 10, ci saranno l’inaugurazione del nuovo Museo storico e la presentazione del libro ‘Cent’anni di Croce Bianca’ di Monica Benzi e Daniela Diaz. Domenica 15, invece, con le consorelle, ci sarà la sfilata per le vie della città, una corsa con le barelle e la premiazione di militi e donatori.
«Un affetto profondo lega l’associazione ed Acqui – ha continuato Varaldo – Guardando le foto del museo ci si renderà conto che buona parte della comunità locale ha prestato servizio in Croce». Una volta, quando la socializzazione non era online, il comitato rappresentava un importante luogo di aggregazione. «Tanti amori sono sbocciati durante i servizi – ha raccontato Varaldo – Ci sono stati anni in cui erano attive addirittura otto squadre da trenta persone».
Ed oggi? «Siamo circa ottanta, pochi per rispondere alle richieste, dal 118, alle assistenze sanitarie, alle dialisi, ai trasporti. La Croce bianca però è operativa tutti i giorni, a tutte le ore, festivi compresi, grazie al contributo offerto dai volontari. Penso che in un’epoca di frenesia ed egoismo, sia giusto, con questa festa, dare visibilità a chi si dedica, gratuitamente, alla cura degli altri».