Biglietteria: fronte di protesta mai realmente chiuso
Al rientro dal periodo estivo i sindaci torneranno a chiedere un incontro con i vertici di Trenitalia
OVADA – Di fatto la parola fine sulla vicenda sembrava averla messa Trenitalia affermando che l’azienda aveva messo in atto tutte le procedure per i canali di vendita alternativi. La questione è quella legata alla biglietteria della stazione centrale di Ovada chiusa dallo scorso 5 giugno per il pensionamento dell’unica dipendente rimasta. Sportelli chiusi da quel giorno, difficoltà soprattutto per i viaggiatori occasionali, specie se in età avanzata. Tanto che l’azienda stessa è corsa ai ripari mettendo a disposizione addetti per una compilazione guidata dei titoli di viaggio alle emettitrici automatiche. Sembrano non arrendersi nel frattempo i sindaci del territorio che all’indomani della manifestazione organizzata dal Comitato Traporti Valli Orba e Stura avevano chiesto un incontro con i vertici di Trenitalia che non si è mai concretizzato. Sarebbe l’occasione per ragionare dell’unica concessione fatta dall’azienda: “Nel caso in cui un privato intenda aprire un’attività in stazione noi daremo tutto il necessario supporto tecnico”. Anche il bar è chiuso da tempo. Di fatto non c’è un presidio in un edifici da poco ristrutturato con un costo di 4 milioni di euro. Nel frattempo un invito al dialogo arriva dalla Regione Piemonte. “«Stiamo procedendo a una verifica propedeutica alla valutazione degli effetti del rinnovamento della stazione – ha scritto il neo assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, rispondendo alla lettera inviata dal Comitato – l’obiettivo è capire quanto la nuova situazione possa creare disagi agli utenti, anche se la richiesta di tanti sindaci e dei loro concittadini non può che allarmarci”.