Raymond Verdaguer: il tablet per disegnare l’Ovadese
L'artista francese, illustratore per grande testate internazionali, e il suo rapporto con il nostro territorio
OVADA – La mano scorre sinuosa a delineare il profilo dei tetti del centro storico, il campanile della chiesa che, sviluppandosi in altezza, gli ricorda “le vette” di New York, la città in cui vive la maggior parte dell’anno. Raymond Verdaguer, artista e celebre illustratore di testate internazionali come New York Times, Los Angeles Times, Herald Tribune e El Mundo, ha scelto ancora l’Ovadese per l’estate 2019. Dalle nostre parti era capitato, quasi per caso qualche anno fa. Quasi un amore a prima vista. «Il primo giorno a Casaleggio – racconta della prima esperienza di qualche anno fa – ho scoperto il castello, così ben inserito nello scenario naturale. E’ nato così il mio primo acquerello, immergendomi in una natura in cui non sei mai veramente solo». A qualche anno di distanza le immagini scolpite nella sua mente d’artista sono molte. «Mi piace – prosegue – questa varietà di paesaggi, un continuo mutamento in brevi distanze che non ho trovato in altri miei viaggi. E poi la vita di queste zone. Non potete immaginare quant’è dura e frenetica a New York». L’omaggio alla modernità di Verdaguer è il sistema adottato per disegnare: il tablet utilizzato come una tavola da disegno che gli consente di riprodurre le stesse immagini con dimensioni e proporzioni diverse. Nel frattempo si gode le piccole cose: il mercato in centro a Ovada, i rapporti. «Mi piacerebbe – conclude – trasferirmi da queste parti per vedere la città anche in altre stagioni. Una mostra? Ci ho pensato. Credo che la mia conoscenza sia ancora troppo superficiale. Ma per me sarebbe un modo per connettersi con un territorio nel quale non mi sono mai veramente sentito straniero».