Privatizzazione cimiteri, anche i sindacati dicono ‘no’
Divide la maggioranza e non piace neppure ai sindacati. Ma per il Comune resta l'unica via percorribile
ALESSANDRIA – L’atto di indirizzo, già approvato in Giunta, sulla privatizzazione dei cimiteri (quattordici tra il Monumentale e i sobborghi) è uno dei temi dolenti della maxi-manovra. Sono otto gli attuali addetti ai servizi cimiteriali che non riescono a garantire una «decorosa manutenzione» come ha ammesso il dirigente Pierfranco Robotti.
Inoltre, anni di mancati interventi strutturali, rischiano di portare ad una situazione dei luoghi funerari «al disastro».
Nei prossimi anni i fondi a disposizione per gli interventi sono pari a zero. L’intenzione è infatti quella di aprire una procedura di ricerca di un partner privato (già avviata ed in scadenza il prossimo 20 settembre) per l’affido del servizio. Il costo dei dipendenti (pari a circa 300 mila euro) resterà in carico al comune fino al definitivo passaggio. Secondo quanto spiegato in aula, parte del personale potrà passare al nuovo gestore, «ma sarà questi a dover indicare il fabbisogno».
Sono contrari alla privatizzazione le forze di opposizione che vendono, invece, nei servizi cimiteriali una possibilità di futuri introiti per le casse del Comune.
Perplessa anche una parte della maggioranza (Mauro Bovone di Forza Italia) che chiede alla Giunta di rivedere il piano.
Si aggiungono ora i sindacati che chiedono all’amministrazione di sospendere “in autotutela” la procedura: nei giorni scorsi le segreterie Cgil Cisl e Uil hanno infatti ha inviato «una richiesta di ritiro in autotutela delle determinazioni del 15/11/2018 n.290 e del 14/03/2019 n. 61 e delibera del 16/05/2019 n.71 aventi a tema il nuovo indirizzo programmatico per la gestione di tutti i cimiteri del territorio di Alessandria, questo a tutela dei lavoratori impiegati nei servizi di cui sopra. Tali delibere non rispettano i dettami del nuovo Contratto nazionale che prevede un confronto con le organizzazioni sindacali in materia di esternalizzazioni di servizi Comunali».
Per l’assessore competente, Gianni Barosini, si tratta invece di una opportunità e di una occasione «per rivedere il servizio nel suo complesso».
Il passaggio dalla gestione diretta a quella privata potrà entrare a regime non prima di un anno e mezzo. Intanto, la carenza di personale ha portato al taglio degli orari e la sospensione nel giorno di sabato.
«In pratica, chi muore di venerdì, potrà essere sepolto solo il martedì successivo» ha fatto notare il consigliere comunale del gruppo Dem, Vincenzo Demarte.
La revisione degli orari, spiega il dirigente Robotti, è dovuta al fatto che non ci sono risorse economiche per pagare l’eventuale straordinario dei dipendenti addetti al servizio.