Sarà un’ottima annata per il vino piemontese
Meno quantità, più qualità
TORINO – La vendemmia 2019 in Piemonte sarà ottima. Ad annunciarlo è la Coldiretti regionale. Il risultato si preannuncia roseo anche per l’intera penisola che dovrebbe vincere la sfida quantitativa con la Francia grazie a una produzione stimata tra i 47 e 49 milioni di ettolitri, nonostante un -10% nelle quantità rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda il Piemonte, la riduzione è stimata tra il 10% generale e il 20% delle province di Asti e Novara. A partire da ferragosto inizierà la vendemmia. Partiranno per primi Chardonnay e Pinot Nero, seguirà il Moscato, quindi, da settembre, Erbaluce, Gavi, Timorasso, Arneis e infine i rossi: Dolcetto, Nebbiolo, Grignolino e Barbera.
Spiegano il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il delegato Bruno Rivarossa: «Le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di gran qualità anche per quanto riguarda il grado zuccherino, complici le elevate temperature. Certo molto dipenderà dal clima del resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni. Il vino piemontese è cresciuto proprio scommettendo sulla sua identità con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare anche i palati stranieri. Grazie ai suoi alti standard qualitativi, infatti, continua ad essere particolarmente richiesto all’estero, la Gran Bretagna ne assorbe circa il 20%, ma anche dalla Cina e dal Giappone stanno arrivando dei forti segnali: la prima ha visto una crescita del 75%. Oltretutto, come sta avvenendo anche a livello nazionale, la domanda per il vino biologico in Piemonte è in aumento: attualmente nella nostra regione sono 20 mila gli ettari destinati a questo tipo di produzione. Segno di un’agricoltura sempre più green e di un’attenzione da parte dei nostri imprenditori verso l’ambiente».