Fornaro: “Ma la fabbrica va rinnovata”. Sorial: “Siamo solo all’inizio”
Il capogruppo di LeU: "Rimangono incognite su newco e ammodernamento del sito di Novi"
NOVI LIGURE — Sul futuro della Pernigotti gravano ancora due incognite. La prima è la «newco che dovrà garantire la co-gestione dello stabilimento» e la seconda è «il capitolo investimenti per riammodernare il sito produttivo di Novi Ligure». A dirlo è il capogruppo di LeU alla Camera, il deputato ovadese Federico Fornaro, che in questi mesi ha seguito da vicino le vicende della fabbrica. Pur sottolineando che «gli accordi preliminari presentati al Mise consentono la salvaguardia dei livelli occupazionali», Fornaro ricorda che «entro il 30 settembre dovranno essere meglio definiti i piani industriale delle due aziende subentranti». «Un risultato importante», dunque, «ma restano comunque incognite per il futuro».
«Ora non abbassiamo la guardia perché questo è solo l’inizio di un nuovo percorso», avverte anche il vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, che parla di «un risultato su cui in pochi avrebbero scommesso» ottenuto grazie a «tantissimo impegno con l’aggiunta di tenacia e umiltà».
Anche la Regione Piemonte, dicono il governatore Alberto Cirio e l’assessore al Lavoro Elena Chiorino, continuerà a vigilare fino a quando l’accordo preliminare non sarà definitivo». «È importante che siano due realtà italiane, e una piemontese in particolare [la Spes di Torino; ndr], a dare una nuova speranza per il futuro di Pernigotti», concludono Cirio e Chiorino.