Apertura del Marenco, ancora scintille sul rinvio
In consiglio nuovo capitolo della vicenda. Cuccuru: "Tempi lunghi". Bergaglio: "Interventi che non pregiudicano la riapertura"
NOVI LIGURE — Ancora scintille sulla (mancata) riapertura del teatro Marenco. L’ultimo capitolo dello scontro tra la passata amministrazione comunale – che ha voluto il restauro dello storico edificio di via Girardengo – e la nuova giunta di Gian Paolo Cabella è andato in scena durante la scorsa seduta del consiglio comunale. Cecilia Bergaglio, già assessore alla Cultura e oggi consigliera del gruppo Democratici per Novi, ha presentato un’interpellanza per chiedere conto del rinvio dell’apertura al pubblico, annunciata dal suo successore Costanzo Cuccuru.
È stato proprio quest’ultimo a rispondere, spiegando che il ritardo è dovuto ai lavori di completamento dell’opera per i quali non esiste ancora una data certa di ultimazione. «Ho svolto un sopralluogo insieme all’ingegner Ravera e all’architetto Cambiaggi – ha riferito Cuccuru – È emerso in tutta evidenza che il teatro è ancora un cantiere aperto. I lavori sono molto indietro e nessuno può garantire una data certa di apertura». L’assessore ha sottolineato altre tre criticità: la costruzione di gradoni sul loggione per arrivare a una capienza di 480 posti, la mancanza di un magazzino («quindi sarà inevitabile recuperare anche Casa Giorgi, con una spesa importante») e la necessità di individuare una direzione artistica, «che dovrà essere all’altezza dell’investimento fatto». «Prevediamo tempi lunghi», ha concluso Cuccuru.
sul punto è intervenuto anche il capogruppo della Lega Marco Bertoli: «Novi avrà il suo teatro quando sarà veramente pronto. Sarà di tutta la città, senza bandiere politiche». Bergaglio ha replicato che alcuni interventi, come la ristrutturazione dell’adiacente Casa Giorgi, erano stati separati dai lavori principali e che comunque non pregiudicano la riapertura della sala. I democratici hanno chiesto la possibilità per i consiglieri di partecipare a un sopralluogo per rendersi conto dello stato dei lavori.