Frutta: aumentano i consumi, crollano le quotazioni
Coldiretti: "Prezzi al di sotto dei costi di produzione"
ALESSANDRIA – Il #tintarelladay organizzato sabato scorso al Mercato Coperto di Campagna Amica di via Guasco è stata la conferma che le temperature bollenti hanno cambiato i consumi registrando un record della frutta e verdura portata in tavola assieme a gelati, birra e acqua che aiutano a combattere la grande afa. La svolta meteo ha cambiato il menù e spinto a scegliere cibi freschi genuini e dietetici che dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore e riforniscono di vitamine come la frutta. Le condizioni climatiche favorevoli del mese di giugno e luglio hanno favorito la produzione di frutta dolcissima con un elevato grado zuccherino e di sostanze antiossidanti.
Sul podio del “cibo che abbronza”, secondo la speciale classifica stilata dalla Coldiretti, salgono carote, radicchi e albicocche, ma sono d’aiuto anche insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, pesche e ciliegie.
Nonostante l’aumento dei consumi, però, stanno crollando le quotazioni al di sotto dei costi di produzione con fenomeni speculativi e importazioni dall’estero.
“I frutticoltori devono vendere 3 chili di frutta per potersi pagare un caffè: dalle albicocche alle pesche, la situazione prezzi è insostenibile – affermano il presidente e il direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Grazie al pressing di Coldiretti Piemonte e all’impegno del presidente della Regione, Alberto Cirio, si sta andando verso la creazione dell’Osservatorio regionale sui prezzi e sulle dinamiche della filiera. Sarà un primo passo al fine di controllare che tutti gli attori facciano il loro lavoro con serietà e trasparenza, oltre a garantire la giusta remunerazione delle produzioni alle nostre imprese. Un progetto pilota che potrà estendersi anche ad altri comparti. Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati di Campagna Amica”.
“Non dobbiamo però dimenticare – concludono Bianco e Rampazzo – che con le elevate temperature gli agricoltori sono costretti a ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare i raccolti in sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi al mais, dalla soia al pomodoro poiché con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante sono a rischio colpi di calore e stress idrico che compromettono la crescita della frutta sugli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali”.