Consiglio, Saracino lascia la Lega “Ma rimango con Cabella”
Eletto in consiglio comunale a Novi Ligure nella fila della Lega, Luciano Saracino ha deciso di lasciare il gruppo e aderire a Fratelli d'Italia
NOVI LIGURE — Luciano Saracino lascia la Lega. Saracino, consigliere comunale a Novi Ligure nelle fila del Carroccio, ieri sera – a meno di due mesi dalle elezioni – ha ufficializzato la propria uscita dal gruppo guidato da Marco Bertoli. «Continuerò a fare parte della maggioranza che sostiene il sindaco Gian Paolo Cabella ma senza appartenere ad alcun gruppo», ha garantito. Il regolamento del consiglio comunale, infatti, prevede che servano almeno due consiglieri per dare vita a un gruppo, fosse anche quello “misto”.
Saracino ha motivato la propria scelta con il patto federativo firmato il 5 giugno tra il Movimento nazionale per la sovranità (Mns) e Fratelli d’Italia (FdI). Alle elezioni comunali – ha spiegato – si era candidato con la Lega perché il Mns aveva sostenuto Salvini alle politiche del 2018. «Il patto federativo tuttavia ha segnato un cambiamento in questa strategia: alla luce di questa svolta ho deciso di aderire a Fratelli d’Italia».
Sotto la guida di Enzo Baiardo, Fratelli d’Italia alle elezioni comunali aveva presentato una lista a sostegno di Cabella, ma senza fortuna: nessuno dei componenti è stato eletto. Giacomo Perocchio, consigliere e segretario cittadino della Lega, rispondendo a Saracino ha parlato di una «scelta affrettata» che «tradisce quelle 3 mila persone che avevano votato per la Lega senza esprimere preferenze perché avevano fiducia nell’intera squadra».
«Ora Gian Paolo Cabella può contare su un gruppo, quello di Fratelli d’Italia, che sarà lealmente schierato dalla sua parte e recherà il suo contributo di idee al governo di questa città», ha concluso invece Saracino. Fin qui le motivazioni ufficiali. Non è un mistero, però, che già all’indomani della formazione della giunta comunale il consigliere avesse manifestato la propria insoddisfazione per essere stato messo da parte: con la sua esperienza di dirigente sportivo sperava di poter ottenere il posto da assessore allo Sport, invece gli era stato preferito Costanzo Cuccuru. Insomma, se oggi l’addio di Saracino al Carroccio non è un dramma per la tenuta della maggioranza, prima o poi qualche mal di pancia rischia di crearlo.