“Abbonamenti per categorie fragili aumentati del 300%”
ALESSANDRIA – Il ‘caro trasporti’ colpisce anche le categorie fragili. Una beffa, oltre al danno per chi, come Eugenia, è costretta a muoversi su una sedia a rotelle. Per la ragazza, studentessa universitaria alessandrina che, con determinazione, porta avanti le istanze delle persone affette da disabilità, “muoversi autonomamente, utilizzando mezzi pubblici, significa libertà”. Quindi, il rincaro delle tariffe per il trasporto urbano, che riguardano tutti, non solo le cosiddette categorie fragili, ha per Eugenia e per chi ha difficoltà motorie un peso anche maggiore. Non solo per le tasche, soprattutto per il morale.
“In realtà – spiega la ragazza con schiettezza – per le persone affette da disabilità, avrebbero a disposizione una ‘carta bianca’, che consente cioè di utilizzare il servizio gratuitamente. Peccato che non tutti i mezzi abbiano gli accessi per chi si deve muovere in carrozzella e che il ‘privilegio’ concesso sia in realtà inutilizzabile”. Eccola, la beffa.
Grazie all’intervento del comune, che contribuiva alla copertura dei costi, in aiuto delle categorie fragili, Eugenia poteva utilizzare il servizio a chiamata, l’Ecobus, pagando un abbonamento da 15 euro mensili, o 150 euro annuali.
“Da un giorno all’altro, il costo dell’abbonamento è aumentato del 300%, passando da 15 a 42 euro”. Le nuove tariffe, infatti, sono già in vigore anche se la delibera dovrebbe passare oggi, martedì, al vaglio del consiglio comunale. A fare emergere la problematica del rincaro degli abbonamenti era stata una interpellanza del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Sean Sacco.
Il Comune, con il vice sindaco Davide Buzzi Langhi, si era incontrato con la Regione Piemonte, per valutare le possibilità di un intervento torinese per reintegrare la quota precedente coperta dal comune.
Del tema se ne parlerà, appunto, nel corso della seduta convocata per oggi pomeriggio, martedì, a palazzo Rosso. “Sarò presente, a titolo personale – dice Eugenia – e mi auguro vivamente che ci siano margini per poter intervenire e affinché il comune possa confermare il contributo alle categorie fragili. Per noi, la possibilità di poterci spostare in autonomia, senza bisogno di dipendere da altri, familiari o amici, è fondamentale”.
Sulla mobilità sostenibile, le associazioni stavano vagliando anche la possibilità di un accordo con la categoria dei taxisti per trasporti a prezzi calmierati o di ricorrere ad una sorta di ‘mutuo soccorso’ tra associazioni che già abitualmente si occupano di trasporti di persone affette da disabilità, mettendo in comune i mezzi, a volte utilizzati solo in determinate fasce orarie. Anche in questo caso, sarebbe stato fondamentale il supporto economico del Comune, per coprire una parte di spese. Si erano già tenuti alcuni incontri tra i soggetti potenzialmente interessati. La scure dei tagli ha però fermato sul nascere l’iniziativa, rimasta così solo abbozzata sulla carta.