Moglietta: la seconda vita del rifugio dei partigiani
A San Luca, frazione di Molare, un esempio di come si possono recuperare vecchie cascine inutilizzate
MOLARE – Sono quasi le otto quando mi avvicino alla cascina La Moglietta, attraversando il bosco di San Luca dove l’unica connessione possibile è quella con la natura. All’agriturismo ci sono arrivata con un passaparola tramite un’amica che lo ha scoperto a sua volta da altri amici. Una casa in mezzo al bosco e grandi prati verdi. Avvicinandosi si ascolta il rumoreggiare degli animali della fattoria, tutto però è in ordine, ogni cosa armonicamente a posto. Ad accogliermi il sorriso dei titolari, Mara Colladon e Gianluigi Carbone, coppia intorno ai cinquanta, con un passato legato al mondo agricolo: Mara, con la passione ereditata dal papà per scavatori, trattori e attrezzi da lavoro e Gianluigi, amante dei boschi, della vita all’aria aperta ed esperto taglialegna.
“L’idea iniziale – raccontano – era quella di continuare con l’attività di vendita di legna all’ingrosso, già cominciata a Gavi, mentre quella dell’agriturismo è arrivata per poter condividere con altri la bellezza e la tranquillità del posto”. Rimango a bocca aperta quando mi raccontano di aver ristrutturato la cascina, disabitata dal 1960 e bruciata in parte dai tedeschi in quanto rifugio di partigiani, letteralmente con le loro mani, senza l’aiuto di muratori se non per la ristrutturazione della cucina. “Parte della casa era sventrata- continua Mara- ma i muri parlano e la pietra a vista era davvero bella da vedere. Utilizzando della calce naturale che potevo impastare senza bisogno di una betoniere, usavo le pietre che trovavo all’esterno, ricucivo e pulivo i muri”. “Siamo arrivati qui nel gennaio del 2011- aggiunge Gianluigi – con una roulette di sei metri nella quale abbiamo vissuto per due anni risolvendo il problema dell’acqua con un tubo collegato alla fonte. Il primo lavoro è stato quello di rendere accessibile la cascina con la strada, al tempo disastrata”. A lavoro finito, è arrivato l’agriturismo. Abolita completamente la farina raffinata, a La Moglietta i pasti sono a base di farine e cereali integrali e verdure fresche dell’orto mentre la carne e i formaggi vengono acquistati a Km zero da aziende locali. Niente sale marino (potrebbe essere inquinato) ma solo quello di roccia e semenze per lo più derivanti dai propri prodotti. Accanto alla cucina, una serie di eventi che si svolgono per lo più in estate: serate e musica a tema, cene “con delitto” e sessioni di yoga. Per i dettagli si può consultare la pagina Facebook: “Cascina La Moglietta”.