Calo demografico e povertà in aumento: c’è una correlazione?
La provincia di Alessandria è nella media nazionale
L’Alessandrino: demografia in calo, povertà in aumento. Una situazione amaramente tragica che rende sempre più difficoltosa la vita di un numero crescente di persone. Ma una problematica derivante da uno scenario ben più complesso, quello nazionale.
Così in Italia
31 dicembre 2018, la popolazione italiana ammonta a 60.359.546 residenti, ossia oltre 124 mila in meno dell’anno passato (-0.2%) e oltre 140 mila in meno di 4 anni fa. La povertà assoluta, invece, coinvolge il 7% delle famiglie italiane e l’8,4% degli individui.
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A dirlo, le ultime analisi dell’Istat, aggiornate rispettivamente al 3 luglio ed al 18 giugno 2019. Dati indubbiamente preoccupanti che riguardano un panorama, quello nazionale, in caduta libera da ormai diversi anni, e che ora ha toccato il fondo sotto entrambi gli aspetti. Per la prima volta negli ultimi 90 anni siamo in una fase di declino demografico; e nel 2017 si è anche verificato un picco elevatissimo di povertà nel Paese, tanto da renderlo quello col tasso di povertà maggiore d’Europa (circa 10 milioni di poveri sui 75 europei).
È stato inoltre dimostrato che rispetto al 31 dicembre 2014, la perdita di cittadini italiani (residenti in Italia) è pari alla scomparsa di una città intera come Palermo (-677 mila). Da considerare anche che i dati demografici soprariportati sono da attribuire interamente ai “nati italiani”, in quanto negli ultimi quattro anni i cittadini naturalizzati sono stati oltre 638 mila. E senza quest’apporto, il calo della popolazione nazionale sarebbe stato intorno a 1 milione e 300 mila unità.
Numeri ancora più allarmanti se presi in esame insieme: netto calo demografico accompagnato da condizioni economicamente critiche di parte (crescente) della popolazione. Ma perché considerare entrambe le voci insieme? Quale eventuale relazione lega i due parametri?
La prima caratteristica comune è l’influenza pressoché omogenea di tutti i territori sui rispettivi dati della media nazionale. In altre parole, non ci sono province o regioni che debbano sentirsi esenti dalla tragica situazione demografica e di povertà: calo e disagio riguardano tutte le realtà locali. Per cui, nello specifico, cosa dire della nostra provincia di Alessandria?
L’ALESSANDRINO
In piena sintonia con quello nazionale, come riportavamo sopra, anche il grafico dell’alessandrino presenta un calo demografico molto accentuato in seguito al 2010, da cui poi si è risaliti leggermente fino al 2013. Quindi una discesa lenta e progressiva ma costante fino ai giorni nostri. L’ultimo dato Istat disponibile riporta che il 31 dicembre 2018 la popolazione iscritta come residente nell’Alessandrino ammonta a 421.284, terzo dato più basso degli ultimi 17 anni. In altrettanta triste sintonia con i dati del Paese, i numeri sulla povertà assoluta nella provincia: in 10 anni raddoppiata a livello familiare da 3,5 a 6,9 famiglie su 100, e quasi triplicata a livello individuale passando da 3 (nel 2007) a 8.4 (nel 2017) residenti su 100.
LE CITTÀ
Tra le città dell’Alessandrino, è proprio il capoluogo la più povera in termini di residenti: nel 2018, infatti, sarebbero circa 270 gli abitanti persi. Estremamente preoccupanti, invece, sul fronte della povertà, i dati di Casale. Secondo i dati della Caritas della diocesi Casalese, fino al primo novembre 2018 a ricevere una volta al mese un aiuto alimentare dalla rete ecclesiale erano ben 1248 persone, (l’equivalente di 430 nuclei famigliari), ossia praticamente un paese medio-grande del Monferrato.
Di particolare rilevanza il fatto che le persone che hanno cercato aiuto in città sono per il 62% italiani e solo per il 38% stranieri. Questo non per fare distinzioni particolari, ma solo per sottolineare come il dato sia un sintomo del territorio casalese, soprattutto se confrontato con le altre Caritas piemontesi, dove il dato è invertito.
Questi pochi numeri vanno ad evidenziare come il calo demografico e la condizione di povertà di parte della popolazione del Paese, misurati su scala nazionale, siano in gran parte rispecchiati dalle singole realtà locali. Una situazione graficamente rappresentata da una parabola discendente che converte in cifre e dati una realtà quanto meno allarmante come quella che, purtroppo, sempre più persone (connazionali e non) si trovano costretti a dover vivere.