Buffa, Cristicchi, Sandrelli e Timi per la stagione teatrale 19/20
Quattro spettacoli svelati in anteprima
CASALE MONFERRATO – Federico Buffa, Amanda Sandrelli, Filippo Timi e Simone Cristicchi. Sono questi i quattro nomi svelati oggi pomeriggio in Comune a Casale come anteprima della Stagione Teatrale 2019/20 del Municipale, organizzata come di consueto dalla Fondazione Piemonte dal Vivo in collaborazione con l’ente stesso.
Quello di luglio, con lo svelamento di alcuni spettacoli, è ormai un appuntamento fisso per il teatro casalese, un appuntamento al quale non si è voluta sottrarre nemmeno la nuova Amministrazione targata Federico Riboldi.
«Sono state investite le giuste risorse per uno dei teatri più belli del Nord Italia. Si è trattato di un lavoro di squadra, per il quale ringrazio i nostri uffici, che hanno lavorato in attesa del nostro insediamento e Piemonte Dal Vivo, che moltiplica ogni investimento» ha spiegato il sindaco, prima di dedicare una menzione particolare allo spettacolo di Simone Cristicchi, dedicato alla tragedia Giuliano-Dalmata: «I cui esuli Casale è stata una delle prime ad accogliere; l’appuntamento chiuderà le celebrazioni del Giorno del Ricordo in città».
Una delle novità principali della stagione, che si propone di incontrare un pubblico sempre più ampio e vasto, è la sua parte “off” che, accanto ad appuntamenti più tradizionali, proporrà serate meno convenzionali e dedicate ai più giovani.
«La stagione mi piace molto, il Teatro Muncipale è parte del nostro patrimonio, Casale è per cultura la seconda città del Piemonte» ha proseguito l’assessore alla cultura Gigliola Fracchia.
«Aprirà Buffa (il suo sarà un ritorno sul palcoscenico casalese nda) questa stagione frizzante proprio perché abbracciamo l’idea di avvicinare a teatro un pubblico diversificato. La proposta sarà multidisciplinare, oltre alla prosa ritornerà la danza e sarà ampliata la parte di drammaturgia contemporanea, un rischio culturale che verrà premiato» ha continauto Nadia Macis di Piemonte dal Vivo.
«Ci saranno inoltre l’opera, l’operetta e alcuni spettacoli musicali in collaborazione con le associazioni del territorio» ha concluso il responsabile del Teatro Fabrizio Scagliotti.
In totale gli appuntamenti saranno 26-27 e saranno comunicati tutti a inizio settembre in un apposito evento.
I prezzi resteranno invariati rispetto all’anno precedente, con prezzi decisamente convenienti per i più giovani.
Gli spettacoli già svelati
Il rigore che non c’era – 24 ottobre 2019
Federico Buffa, noto giornalista sportivo e volto di Sky, riprende la sua avventura teatrale con un testo che parte da storie sportive per diventare poi un affresco storico, poetico, musicale. Un evento, magari improvviso, che ha cambiato la storia di una partita, quella metafora, talvolta inaspettata, che ha trasformato la storia di una vita.
La Locandiera – 27 e 28 novembre 2019
Nel ruolo di Mirandolina, Amanda Sandrelli è impegnata in una rilettura contemporanea della figura femminile del classico goldoniano, firmata da Paolo Valerio e Francesco Niccolini. Mirandolina (evoluzione d’autore della maschera fissa di Colombina) è una donna di mezza età, avvenente e consapevole. Gestisce una locanda a Firenze e la sua avvenenza attira gli interessi di molti clienti uomini, tra cui il Marchese di Forlipopoli e il Conte d’Albafiorita. La Locandiera è brava a non lasciarsi sedurre, a gestire le avances con la maestria dell’inaccessibilità; ma è il Cavaliere di Ripafratta che metterà fortemente in crisi la sua visione dei rapporti.
Skianto – 18 e 19 dicembre 2019
Filippo Timi – anticonvenzionale e istrionico – è il protagonista di una favola amara, un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore, accompagnato da una esilarante ironia pop. Per interpretarlo, Timi attinge a piene mani da materiale autobiografico, un diario privatissimo fatto di appunti scolpiti nella memoria, momenti rubati a piccole storie che sul palcoscenico l’attore, sovrapponendo il suo nome a quello del protagonista, restituisce dando voce a sogni, desideri e tormenti.
Esodo (Racconto per voce, parole e immagini) – 19 febbraio 2020
In uno spettacolo dove interviene anche la canzone (popolare e d’autore), Simone Cristicchi si cimenta con la chitarra in mano e il racconto in prima persona, a volte attuato con l’ausilio di video. Si tratta quindi di uno spettacolo teatrale emblematico della poliedrica personalità dell’artista. Uno dei punti di forza è senz’altro l’aderenza storica a ciò che è avvenuto, dal 1943 al 1956, una complessa vicenda del nostro Novecento: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa- di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.