Strada che vai, velox che trovi. Come districarsi nella giungla dei controlli
?Non per fare cassa, ma per garantire sicurezza?, dicono le istituzioni
PROVINCIA – Autovelox, velo ok, vista red, tutor, telelaser. Sono tutti presidi per il controllo della velocità e per garantire sicurezza stradale. Non sono sinonimi ed ogni strumento ha una diversa peculiarità. Sulle strade della Provincia (una rete di circa 2 mila chilometri) sono installati ventidue autovelox fissi e sei strumenti per rilevare le infrazioni semaforiche.
Gli autovelox sono gli strumenti più utilizzati, in grado di rilevare la velocità. La fotografia scatta nel momento in cui l’auto procede ad una velocità superiore a quella indicata (in genere 90 chilometri orari su strade provinciali). Fuori dai centri abitati, non è necessaria la presenza di un agente.
Strumenti per rilevare infrazioni semaforiche
Sono sei, situati lungo la 35 bis dei Giovi, la Sp 82, la Sp 155. Sono posizionati nei pressi di semafori che regolamentano le intersezioni. Alcuni “scattano” quando l’automobilista passa quando il semaforo è rosso, indipendentemente dalla velocità. Altri (quelli di più recente installazione) possono rilevare anche la velocità, funzione non sempre attiva. Non è necessario che sia presente un agente di polizia (stradale o locale) perché parta la sanzione in caso di violazione accertata. Lo strumento stesso scatta una serie di fotogrammi della targa caso di infrazione.
Velo Ok
Sono dei contenitori visibili, in genere di colore arancione. Possono o meno contenere uno strumento di rilevazione della velocità. Non sono più presenti sulle strade provinciali ma sono numerosi i comuni che li adottano su strade comunali, dove il limite di velocità può variare dai 50 ai 70 chilometri orari. Nei centri abitati, per legge, è sempre necessaria la presenza del personale di polizia e quando è in funzione occorre siano collocati i cartelli mobili di preavviso del controllo in corso. L’autovelox deve essere segnalato e visibile, ma non altrettanto l’agente. Non è necessario che il conducente sorpreso a superare il limite venga fermato dall’agente.
Vista Red
E’ un rilevatore di infrazioni semaforici presenti nei centri urbani (ad Alessandria all’incrocio tra Spalto Gamondio e Spalto Marengo) utilizza una telecamera con una sola ottica e realizza un filmato digitale a colori senza soluzione di continuità che parte dalla panoramica dell’intersezione fino a zoomare sulla targa del veicolo in infrazione, invece di un singolo scatto fotografico.
Meno incidenti?
“Non per fare cassa, ma per garantire sicurezza”, dicono le istituzioni. Eppure, il numero di incidenti lungo le strade provinciali è cresciuto: sono infatti 662 gli incidenti rilevati (contro i 623 dell’anno precedente). Fortunatamente sono diminuiti quelli mortali; quindici sono stati i decessi nel 2018 mentre nel 2017 erano stati 20. La causa principale resta la velocità.
La strade che risulta più pericolosa è la Padania Inferiore, che taglia la provincia per 47 chilometri, dove nel corso del 2018, a causa di incidenti, si sono registrati 85 feriti e 4 decessi. E’ seguita dalla 35 Bis dei Giovi che ha visto 64 feriti e 2 decessi. Al terzo posto l’ex statale della Valle Bormida, (65 km) con 50 feriti e un decesso.
Omologazione o approvazione?
E’ sulla differenza tra i termini “omologazione” ed “approvazione” dei presìdi che hanno trovato spazio alcuni ricorsi, accolti anche di recente, da alcuni giudici di pace. Tra questi il giudice del tribunale di Alessandria Cinzia Dettori.
Non si tratta di un mero “cavillo” burocratico ma di una diversa interpretazione delle norme, che sono piuttosto confuse a causa delle varie modifiche apportate con il tempo e da diversi legislatori.
Ci aiuta a fare chiarezza Ezio Bassani, comandante di Polizia Municipale di Serravalle, formatore ed autore di approfondimenti normativi per la rivista giuridica Asaps. “Gli apparecchi di rilevamento automatico, secondo il codice della Strada, erano soggette ad omologazione del ministero dei Lavori Pubblici, oggi abolito e le cui competenze in materia sono state assegnate al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma il ministero dell’Interno, da cui dipendono tutte le forze di Polizia, anche quelle locali, con propria direttiva del 2017, ha precisato come tali strumenti per essere utilizzati debbano essere approvati ( e non omologati, ndr)”.
Altro discorso, precisa poi Bassani, è la taratura, che deve essere eseguita (almeno una volta all’anno, anche per quelli mobili) da soggetti certificatori, “giusto per garantire il soggetto controllato”.
Secondo Bassani, i ricorsi accolti dal giudice di pace possono essere impugnati davanti al tribunale ordinario. E questo sembra l’orientamento anche dell’ufficio legale della Provincia. “Attendiamo di leggere le motivazioni che hanno spinto il giudice di pace ad accogliere i ricorsi presentati e se ce ne saranno gli estremi, procederemo ad impugnarli” precisa l’avvocato Vella per conto di Palazzo Ghilini.