Demos, la partenza con un’idea chiara: “Sì alla moschea”
Paola Ferrari coordina il gruppo alessandrino: i punti cardine volontariato e associazionismo
ALESSANDRIA – L’esordio da queste parti, diciamo così, non è stato dei migliori. È chiaro che i promotori dell’iniziativa si aspettavano qualcosa in più di quanto racimolato alle scorse elezioni regionali. Il flop di Sergio Chiamparino e, in generale, del centrosinistra non ha aiutato.
Però, insomma, era una sfida da ingaggiare. E Democrazia Solidale, o più semplicemente Demos, lo ha fatto con la competizione piemontese, che ha lasciato ferite aperte, certamente, ma non ha scalfito le fondamenta sulle quali questa lista di stampo civico vuol poggiare il suo futuro.Dunque, Demos c’è. La scorsa settimana ha celebrato, prima a Torino e poi Roma, la prima assemblea regionale e la prima assemblea nazionale, improntate su volontariato e associazionismo, caratteristiche che animano anche la componente alessandrina, perché è dalle rive del Tanaro che, in fin dei conti, il momento s’è fatto spesso notare, grazie soprattutto a Paola Ferrari, che lo coordina.
«In un clima politico che punta sulla crescita delle paure e delle contrapposizioni – spiega Paola Ferrari – Demos parla dell’attenzione ai poveri e delle nuove povertà di chi perde il lavoro per il fallimento delle politiche industriali, della centralità delle periferie e delle aree degradate, della cura di tutte le fragilità inclusa quella dell’ambiente. Con la cultura e senza preconcetti non si deve avere paura di nessun confronto, ed è proprio con questo spirito che ad Alessandria ci siamo espressi chiaramente a favore della moschea nel quartiere Europa. Sulle politiche abitative c’è molto lavoro da fare, ma sicuramente c’è un tema urgente che è quello degli sgomberi. Bisogna valutare attentamente l’opportunità degli sgomberi senza alternativa abitativa».