Pernigotti, il ministero conferma: “Sono due gli interessati”
Uno per il ramo del cioccolato e del torrone e l'altro per il comparto della gelateria. Le opposte letture di Matrisciano (M5s) e Fornaro (LeU)
ROMA — Sono due le manifestazioni di interesse per Pernigotti: lo conferma in una nota il ministero dello Sviluppo economico, dove ieri si è tenuto il tavolo di monitoraggio presieduto dal vice capo di gabinetto Giorgio Sorial. Nel corso degli ultimi mesi, l’advisor Sernet ha contattato oltre 60 potenziali investitori sia italiani che esteri interessati a reindustrializzare il sito produttivo novese. Alla fine, sono state due le manifestazioni di interesse pervenute e sulle quali sono in corso approfondimenti sui piani industriali.
Si tratta – conferma il ministero – di soggetti italiani interessati ad acquisire le linee di produzione riguardanti, da una parte il cioccolato e il torrone, mentre per il ramo relativo ai preparati per i gelati vi è una trattativa in corso con un ulteriore soggetto (l’imprenditore emiliano Giordano Emendatori). «Questi due progetti di reindustrializzazione potrebbero garantire in tempi brevi il riavvio della produzione e la salvaguardia di tutti i lavoratori che si trovano in cassa integrazione. A tal riguardo, l’azienda ha confermato lo stato avanzato delle trattative con i potenziali investitori, garantendo la continuità operativa degli impianti produttivi», affermano ancora dal Mise.
«Il percorso di reindustrializzazione portato avanti insieme all’advisor ha l’obiettivo di individuare investitori in grado di garantire piani industriali solidi per il rilancio di un sito produttivo che rappresenta un’eccellenza del nostro Made in Italy. Stiamo lavorando con tutte le parti coinvolte alla definizione in tempi brevi delle trattative in corso, per salvaguardare tutti i lavoratori», fa sapere Sorial.
«Le due manifestazioni di interesse testimoniano il grande impegno profuso in questi mesi dal Mise per giungere alla migliore soluzione possibile, salvaguardando l’occupazione di tutti i lavoratori che si trovano in cassa integrazione. Il fatto che l’azienda abbia confermato lo stato avanzato delle trattative con i potenziali investitori, garantendo la continuità operativa degli impianti produttivi, è un segnale positivo che lascia fiduciosi per il futuro dello stabilimento», afferma Susy Matrisciano, senatrice M5s, dopo la riunione di ieri.
Di parere diametralmente un altro parlamentare, Federico Fornaro, capogruppo LeU alla Camera presente al Mise: «Il tavolo di crisi al Mise sulla Pernigotti ha fotografato una situazione di assoluta mancanza di certezze sul futuro dei lavoratori. A oggi non c’è nessun accordo (anche preliminare) con i soggetti interessati alla reindustrializzazione del sito di Novi Ligure e la direzione di Pernigotti ha annunciato di voler garantire comunque la continuità della produzione di cioccolato e torrone ad agosto/settembre per non perdere la campagna invernale; oltre a essere vicina alla vendita del ramo d’azienda dei preparati dei gelati. Ancora nebbia, troppa nebbia sul futuro della Pernigotti e soprattutto dei suoi dipendenti e degli interinali».