Camilleri: il romanzo in cui si parla di un molarese
Protagonista de "Le pecore e il pastore", del 2007, è il cosiddetto "vescovo dei contadini"
OVADA – C’è una legame tra il grande scrittore Andrea Camilleri, scomparso nella giornata di ieri, e il territorio dell’Ovadese? La risposta sta in un piccolo volume pubblicato dal padre di Montalbano nel 2007. Al centro delle vicende de “Le pecore e il pastore”, edito da Sellerio c’è il padre passionista Giovanni Battista Peruzzo, all’epoca dei fatti narrati vescovo di Agrigento. A ricordarlo è Paolo Bavazzano, attuale presidente dell’Accademia Urbense che dedicò al volume una recensione su “Urbs”, la rivista ufficiale dell’ente culturale. «Il libro – racconta Bavazzano – ha al centro della narrazione un fatto accaduto nel 1946, quando il vescovo Peruzzo fu oggetto di un agguato mafioso a colpi di lupara che lo ridusse in fin di vita. In quell’occasione ben dieci giovani suore di un convento di clausura, in cambio della sua guarigione offrirono la propria vita a Dio. Il loro voto venne esaudito e il presule riacquistò la salute, mentre le suore, mantenendo fede al proprio voto, si lasciarono morire di fame e di sete». Il libro ruota attorno alla figura di quello che fu considerato il vescovo dei contadini.