Matteo Donati fermato dal gomito destro: “Stagione finita, torno nel 2020”
Operato a Roma a inizio luglio. Iniziata la riabilitazione
ALESSANDRIA – Nello sport gli infortuni rappresentano spesso la variante impazzita in grado di condizionare l’andamento e i risultati di un’intera stagione, a volte addirittura di tutta una carriera. Lo sa bene Matteo Donati, che da tempo combatte con acciacchi e sventure di vario genere. Alessandrino doc, ex bimbo prodigio della Canottieri Tanaro che da anni vive e si allena a Bra sotto la sapiente guida tecnica di Massimo Puci, il tennista classe ’95 è ora in piena convalescenza dopo l’intervento al gomito destro al quale si è sottoposto due settimane fa a Roma. “Ho iniziato ad avvertire dolore ad aprile. All’inizio non capivamo il motivo, il gomito non mi aveva mai procurato alcun fastidio” spiega Matteo. Una serie di terapie, sia in Italia che all’estero, non danno i risultati sperati e il 20 maggio, nel corso del match con il bielorusso Ignatik al primo turno delle qualificazioni per il tabellone principale del Roland Garros, Donati deve alzare bandiera bianca. “Alla fine ho dovuto arrendermi e mettermi nelle mani dei chirurghi»”
In campo nel 2020
Un brutto colpo che arriva dopo due anni travagliati, durante i quali il 24enne ha dovuto fare i conti con fastidiosi e limitanti problemi alla schiena, “che però non mi avevano mai costretto a degli stop troppo lunghi”. Questa volta, invece, il legamento collaterale mediale lo terrà ai box per il resto del 2019. “Ho appena iniziato la riabilitazione passiva. Ora dobbiamo concentrarci sulla ripresa dei movimenti del braccio e fra qualche settimana passeremo al rinforzo muscolare”. Appuntamento quindi al prossimo anno. “Resterò lontano dai campi per almeno due mesi. Non vogliamo forzare i tempi, è necessario che recuperi al 100% l’uso del gomito. Per gli incontri ufficiali se ne riparlerà da gennaio in poi”.
Due anni complicati
L’anno d’oro di Matteo Donati è stato senza dubbio il 2015, quando conquista la finale al Challenger di Napoli e l’ingresso nel tabellone principale degli Internazionali d’Italia (eliminato al secondo turno dal ceco Thomas Berdych). Stagione coronata a fine luglio con il ‘best ranking’ al 159° posto nella classifica Atp e a settembre dalla seconda convocazione in Coppa Davis come riserva. Nel tennis, però, per fare bene serve innanzitutto continuità, “cosa che negli ultimi anni purtroppo non ho avuto” sottolinea. “Dall’inizio dell’anno non avevo avuto più alcun problema alla schiena, poi, purtroppo…”.
Per i mesi a venire, a Donati non resta che fare il tifo per il suo amico Marco Cecchinato, insieme a Fognini, Berrettini e Sonego punta di diamante del tennis italiano. “Io e Marco ci conosciamo da anni, più volte abbiamo giocato in doppio assieme. Sta mettendo in mostra le sue potenzialità, mi fa piacere perché se lo merita. La crescita del nostro tennis è un bene per tutto il movimento”.