La Pernigotti vuole riprendere a produrre a Novi
L'annuncio all'incontro di oggi al Ministero del Lavoro
ROMA – “Tutto e il contrario di tutto”. Così i sindacalisti dei dipendenti della Pernigotti hanno definito quello che si sono sentiti raccontare nel corso dell’incontro con i dirigenti dell’azienda dolciaria che si è svolto oggi pomeriggio al Ministero dell’industria e dello sviluppo economico.
Tra le tante ipotesi prospettate dai rappresentanti dell’azienda di proprietà dei fratelli turchi Toksöz, che hanno snobbato anche l’incontro odierno, c’è anche quella, clamorosa, del richiamo alla produzione dei lavoratori in cassa integrazione e degli interinali per effettuare la ‘campagna di Natale’.
In apertura di riunione i dirigenti della Pernigotti hanno informato i presenti all’incontro, tra i quali il sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella e l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino, che l’azienda è vicina all’accordo con la cooperativa Spes di Torino, che verrebbe a produrre cioccolato a Novi ed occuperebbe 50 persone.
Annunciata anche l’imminente chiusura per la vendita del ramo d’azienda della gelateria senza indicare il papabile acquirente, ma precisando che occuperebbe 13 lavoratori.
Trattative vicine alla definizione ma non ancora concluse e, dovendo produrre torrone e cioccolato da porre in vendita per le festività natalizie, i dirigenti della Pernigotti hanno prospettato l’ipotesi di richiamare in fabbrica i dipendenti in cassa integrazione.
I sindacalisti e i rappresentanti delle istituzioni hanno immediatamente chiesto garanzie occupazionali e convocato una riunione sindacale per lunedì prossimo allo scopo di valutare nei dettagli la proposta, se l’azienda oltre ad annunciarla la formalizzerà.