Porta a porta: si dimette il cda del Consorzio
Reazioni opposte nelle due sfere politiche alla scelta dei neosindaci di Tortona e Novi
Reazioni opposte nelle due sfere politiche alla scelta dei neosindaci di Tortona e Novi
NOVI LIGURE — È caos dopo l’assemblea dei sindaci di martedì scorso a Novi Ligure con le conseguenti dimissioni del presidente del Consorzio Servizi Rifiuti Fabio Barisione e di riflesso di tutto il suo cda: sulla decisione hanno sicuramente pesato le intenzioni di Novi Ligure e Tortona di posticipare l’avvio del servizio di raccolta differenziata con porta a porta spinto almeno fino a fine anno ed ora su Federico Chiodi – ed indirettamente su Gian Paolo Cabella che lo ha appoggiato – piovono le critiche di chi il sistema lo ha già sperimentato.
Detto che più che una proroga di sei mesi da ottobre, data prevista per l’inizio del servizio, l’obiettivo vero dell’amministrazione tortonese è piuttosto evitarne l’entrata in vigore in quanto considerato critico come organizzazione e negativo come costi, le dichiarazioni del neo sindaco tortonese mettono in luce alcune contraddizioni nell’intera vicenda: «La nostra intenzione è andare verso una maggiore quota di differenziazione – commenta infatti Chiodi – ma ritengo necessario si debbano vagliare tutte le criticità del sistema attualmente proposto, come evidenziato anche dagli amministratori di molti altri Comuni, prima di poter procedere ad una decisione informata. Ritengo molto singolare che la ragionevole proroga già concessa ai Comuni di Novi Ligure e Tortona quando erano governati dalla sinistra, e per un periodo ben maggiore, sia stata dipinta da alcuni rappresentanti dell’assemblea e del consiglio di amministrazione come una possibile calamità, considerando anche che ad oggi non si conosce la data di accesso al piano di raccolta differenziata dei Comuni gestiti da 5Valli Servizi, mentre altri Comuni hanno procrastinato le date previste».
Il problema principale sottolineato dal Consorzio Servizi Rifiuti sulla possibilità che Novi e Tortona evitino l’avvio del servizio riguarda l’aumento della quantità di rifiuti indifferenziati nelle rispettive discariche con un inevitabile e proporzionale aumento dei costi per la collettività; cosa che invece non sta succedendo nei comuni dove il porta a porta spinto è già in vigore come Ovada ed Acqui sotto l’egida di Econet con il quantitativo di rifiuti pro capite in diminuzione e quello di raccolta differenziata in aumento come previsto dalle leggi vigenti.
«Le dimissioni del vertice del Consorzio Smaltimento Rifiuti e le posizioni dei sindaci leghisti sul porta a porta mi preoccupano – la risposta del capogruppo Pd in consiglio regionale Domenico Ravetti – Tutto è legittimo, anche chiedere un po’ di tempo per approfondire temi complicati come quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti ma i segnali da Tortona e da Novi Ligure devono necessariamente essere più chiari e possibilmente con tempistiche certe. In palio non c’è solo un’idea di futuro sulla tutela dell’ambiente ma ci sono piani industriali, investimenti, equilibri di bilancio e certezze sulle quantità dei rifiuti conferiti in discariche: di tutto questo bisogna tener conto e in tempi ragionevoli».
Ora l’attenzione si sposta sulla prossima riunione dell’assemblea prevista entro fine mese per il voto sugli equilibri di bilancio del Consorzio Servizi Rifiuti: l’impossibilità di procrastinare ulteriormente una decisione sulla proroga richiesta forzerà ad una decisione e da lì si apriranno i nuovi scenari sulla gestione dei rifiuti. «Ci siamo scontrati con un muro di gomma e una parte dell’assemblea ha lasciato l’aula – chiosa Chiodi – per quello che mi sembra più un atto politico che non una scelta di responsabilità nei confronti dell’organo che rappresentano. Prendo atto delle dimissioni annunciate del consiglio di amministrazione, che diverranno effettive dopo il 31 luglio, e mi auguro si possa lavorare più serenamente con il prossimo cda».