Pernigotti, niente intesa sulla gelateria “Ora cedano il marchio”
L'annuncio dato dall'assessore regionale Chiorino in visita a Novi. Richiesta unanime: "Ora i Toksoz devono cedere il marchio"
NOVI LIGURE — Le trattative per la cessione del comparto gelati della Pernigotti sono saltate: lo ha riferito questa mattina l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino, impegnata a Novi Ligure nella prima “giunta monotematica” voluta dal governatore Alberto Cirio. La divisione I&P – quella che si occupa della produzione di semilavoratori per gelaterie e pasticcerie – sarebbe dovuta passare in mano di Giordano Emendatori, importante imprenditore romagnolo attivo proprio nel settore della gelateria.
«Oggi stesso scriveremo al ministero dello Sviluppo economico richiedendo che il Mise prenda una posizione netta nei confronti dei Toksoz e pretenda una relazione dettagliata che spieghi cosa è successo – ha detto l’assessore Chiorino – A questo punto la proprietà della Pernigotti deve cedere il marchio perché non vogliamo che il territorio venga depauperato di un’impresa storica e di lavoratori che hanno un importante know how alle spalle».
Piero Frescucci delle Rsu dello stabilimento è intervenuto per sottolineare «l’intransigenza della proprietà» che non è stata in grado «di valorizzare il marchio Pernigotti» e ora non dà risposte alla crisi. «Da febbraio a oggi non è stato fatto nulla per la reindustrializzazione», ha detto Frescucci, chiedendo a istituzioni, sindacati e lavoratori di rimanere compatti: «Il 17 luglio al Mise dovremo essere più duri che mai».
Ha parlato di «arroganza» da parte della proprietà il sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon. Commentando la notizia del ko sulle trattative, Durigon ha detto che «spacchettare l’azienda non è comunque la via giusta» e che «la terziarizzazione della produzione allunga solo l’agonia, non dobbiamo accontentarci».
Per Federico Fornaro, capogruppo di LeU alla Camera, era «ampiamente prevedibile» che la trattativa per la cessione della gelateria sarebbe saltata. «Il piano di reindustrializzazione è a zero come le prospettive di riavvio della produzione nel sito di Novi – ha detto Fornaro – La soluzione rimane una sola: la proprietà turca venda l’azienda a imprenditori interessati a rilanciare la Pernigotti: prima si decidono meglio è».
Chiara Gribaudo, deputata Pd, ha parlato di «disastro firmato Di Maio». E chiede che dal tavolo convocato al Mise il prossimo 17 luglio arrivi una soluzione e si dia certezza al futuro dei lavoratori».