Riapre il Palaruggine
ACQUI – A breve verrà riaperto il ‘Palaruggine’, il Centro Congressi di zona bagni così nominato per il colore ‘marrore ossidato’ delle sue facciate.
La struttura era stata chiusa nel 2018 dall’amministrazione pentastellata per motivi di sicurezza: mancava il certificato di collaudo statico. La carenza documentale era emersa in seguito ad indagini esperite dai grillini su cedimenti strutturali verificatisi ad inizio 2018.
Ad aprile l’immobile è stato chiuso temporaneamente a scopo precauzionale e affidato all’ingegner Carlo Doimo l’incarico per la redazione di una perizia tecnica. Il 3 gennaio 2019 il professionista accerta la mancata del certificato di collaudo statico per cui Lucchini & Co.non possono far altro che chiudere il Centro Congressi.
«L’amministrazione comunale ha immediatamente attivato tutte le procedure per una Verifica di Sicurezza strutturale, al fine di riaprire nel tempo più breve possibile la struttura – hanno precisato da Palazzo Levi – Sono state, quindi, immediatamente attivate le indagini diagnostiche sui materiali, gli approfondimenti circa la caratterizzazione geologica e geotecnica dei terreni ospitanti la porzione del Centro Congressi interessata dalle lesioni e deformazioni strutturali».
Il 26 giugno, all’esito dell’accertamento, emerge che l’uso della costruzione può continuare senza interventi strutturali atti ad aumentarne la resistenza e la sicurezza. «Risulta inoltre che non si configurano casi di provvedimenti improcrastinabili quali la limitazione o l’interdizione all’uso, ad eccezione della porzione in cui è avvenuto il cedimento, interessata dagli approfondimenti sulle fondazioni» ha prescritto il professionista.
«Abbiamo lavorato il più velocemente possibile per riaprire il Centro Congressi – ha dichiarato il sindaco Lorenzo Lucchini – La storia della struttura è sicuramente un caso esemplare da studiare, perché si tratta di un edificio che non aveva le carte in regola dal punto di vista normativo per essere aperto. Personalmente rimango molto amareggiato e arrabbiato per le condizioni di una struttura che doveva essere all’avanguardia, nata invece con innumerevoli problemi che si sono trascinati per anni senza che nessuno intervenisse seriamente. Bisogna fare ancora qualche verifica sulla porzione in cui è avvenuto il cedimento, ma da domani ritornerà usufruibile dalla città. Era nostra responsabilità verificare la sicurezza dell’immobile vista la totale mancanza di documentazione, per tutelare la salute e l’incolumità dei nostri cittadini».