Pernigotti, vertice al ministero: “Al tavolo venga Di Maio”
Convocato per il 17 luglio il tavolo di crisi sulla Pernigotti di Novi. I sindacati: "Venga anche Di Maio, proviamo a salvare l'azienda"
NOVI LIGURE — Si terrà il 17 luglio, al ministero dello Sviluppo economico in Roma, il prossimo vertice dedicato alla crisi della Pernigotti. Sindacati e lavoratori aspettavano la convocazione da ormai quattro settimane, da quando cioè era saltata la riunione convocata per il 29 maggio. «Al tavolo del Mise dovremmo esserci anche uno dei fratelli Toksoz [i proprietari turchi dell’azienda; ndr], gradirei che ci fosse anche il vicepremier Luigi Di Maio», spiega Tiziano Crocco, segretario provinciale della Uila-Uil. «Insieme dobbiamo provare concretamente a salvare la Pernigotti», afferma il sindacalista.
Il 17 luglio ci si aspetta che l’advisor Sernet, incaricato di trovare imprenditori interessati alla reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure, presenti i frutti del lavoro degli ultimi mesi. Dalla serietà delle offerte sarà possibile comprendere quanto i Toksoz siano davvero disponibili ad aprire un confronto per il rilancio dello stabilimento e quanto invece intendano continuare sulla strada fin qui percorsa: commercializzare i prodotti a marchio Pernigotti realizzati altrove (non a Novi) tramite accordi di terziarizzazione della produzione.
Da chiarire anche la vicenda del comparto gelati: i semilavorati per gelaterie e pasticcerie sono infatti considerati il piatto forte della produzione Pernigotti e i Toksoz erano intenzionati a cedere il comparto separatamente dal resto. L’affare che si prospettava con l’imprenditore Giordano Emendatori era però saltato a causa, riferì lui, del prezzo eccessivo richiesto dai turchi.