Scomparso dopo le dimissioni dall’ospedale, medico a processo
I fatti nel 2015: la famiglia abita ad Arquata Scrivia. Udienza preliminare il 28 giugno
ARQUATA SCRIVIA – Era stato un ricovero ‘sociale’ il suo, all’ospedale di Ovada, nel reparto di medicina. Provvedimento indispensabile perché la moglie, che aveva avuto un tracollo psicofisico, era stata ricoverata a Novi. Ma Robert Aimetti, all’epoca dei fatti 74enne, non voleva saperne di rimanere in ospedale e aveva chiesto, insistentemente, di essere dimesso. E’ così, “dopo avergli parlato a lungo”, il medico, firmò le dimissioni. Da allora, però, del 74enne non si è più saputo nulla. A casa (ad Arquata Scrivia) non è tornato, dalla figlia, in Francia, tantomeno. Un vuoto che dura ormai da quattro anni. La sparizione risale al 17 settembre 2015.
Il medico, Mauro Petronio, 54 anni, Ovada, che firmò quell’atto è finito sotto indagine per abbandono di incapace. Il professionista, difeso dall’avvocato Tino Goglino, affronterà l’udienza preliminare il prossimo 28 giugno. A chiedere il rinvio a giudizio è il pubblico ministero Lisa Iovane.
Quel giorno, la famiglia, assistita dall’avvocato Giulia Boccassi, si costituirà parte civile. Anche Robert Aimetti sarebbe parte lesa in questa indagine, ma nessuno sa cosa gli sia accaduto. Le forze dell’ordine lo hanno cercato ovunque, senza risultato.
Per l’accusa, il medico aveva permesso ad Aimetti di lasciare l’ospedale, nonostante fosse affetto ipertensione arteriosa, diabete e da una forma particolarmente rapida di demenza senile, esponendolo a una situazione di pericolo per la propria incolumità.
La difesa, invece, sostiene che se ci fosse stata una situazione psichiatrica conclamata, o neurologica, il paziente sarebbe rimasto all’ospedale di Novi attrezzato per emergenze di quel tipo. ”L’ospedale di Ovada non ha né il reparto di psichiatria, né quello di neurologia. L’uomo fu ricoverato in medicina”.
Il caso sarà analizzato il 28 giugno.