Amag, rinviata la nomina di Ferrari. E scoppia il caso
Arrobbio: "Tutto sarà fatto il 20 giugno". Il senatore Berutti (Fi): "Nessun problema"
Arrobbio: "Tutto sarà fatto il 20 giugno". Il senatore Berutti (Fi): "Nessun problema"
Consiglio d’amministrazione con giallo, questa sera, in casa Amag: la mancata nomina di Adelio Ferrari (indicato da Forza Italia) nel ruolo di amministratore delegato al posto di Mauro Bressan, infatti, avrebbe creato qualche tensione tra il partito di Silvio Berlusconi e la Lega, ovvero le forze di maggioranza a Palazzo Rosso.
Stempera le polemiche, e soprattutto i rumors che davano tensione alta in Comune, il presidente del Gruppo, Paolo Arrobbio: “Nessuno scontro in corso – le sue parole – Giovedì 20 giugno sarà convocata l’assemblea degli azionisti di Amag e, tra i diversi punti all’ordine del giorno, ci sarà l’attribuzione delle deleghe al presidente. Al termine si terrà il Cda, che provvederà a nominare il nuovo amministratore delegato. Oggi, all’ordine del giorno, c’era soltanto l’attribuzione delle deleghe al presidente e a un consigliere: il Cda, con quattro voti favorevoli e uno contrario, ha ritenuto di ritirare il punto all’ordine del giorno e di rinviare l’attribuzione delle deleghe all’assemblea degli azionisti e al Cda del prossimo 20 giugno. Qualsiasi polemica è quindi pretestuosa, così come qualsiasi strumentalizzazione politica”.
Ribadisce il senatore Massimo Berutti (Fi), contattato da ‘Il Piccolo’ nel corso della serata: “Nessun ricatto (qualcuno paventava addirittura rischi per l’approvazione del Bilancio consuntivo del Comune, in programma giovedì ndr) e Forza Italia mai è scesa a tanto. Parla la nostra storia. Credo ci sia stata solo un’incomprensione che ha portato al rinvio della nomina dell’amministratore delegato. Come evidenziato dal presidente Arrobbio, le cose saranno fatte il 20 giugno, se tecnicamente non c’è la possibilità di anticipare. Ripeto: l’indicazione è stata già approvata e non ci saranno questioni. E, di sicuro, non sarà Forza Italia a creare problemi all’amministrazione di Alessandria, oltretutto con tali pretesti”.