Investire su spazi e personale: il bar non è più lo stesso
C’era una volta un bar che non poteva avere futuro e c’era una gestore che non s’accontentava del placido vivacchiare in una realtà come Castelnuovo Scrivia.
C’era poi una tradizione di famiglia che meritava di non essere interrotta, e c’era anche la consapevolezza che per farla veleggiare nel terzo millennio serviva un guizzo, un’impennata. Anzi, «un po’ di follia», per dirla con Roberto Portaluppi, 55 anni, uno Steve Jobs della ristorazione, un uomo che, con la moglie Barbara e i figli, sta cambiando a passi neppur troppo piccoli il modo di ragionare non solo di chi in un bar lavora ma anche di chi il bar lo frequenta. È un imprenditore che, in sintesi, cerca di coniugare l’alta professionalità alla famigliarità del barista di paese che chiama i clienti per nome e ne conosce le abitudini.