Le terre dei Campionissimi conquistano il Giro
La nonna di Ackermann è dietro le transenne. Pascal ha provato a vincere, sul lunghissimo rettilineo che arriva quasi a Villa Coppi. E’ sul podio, lei lo aspetta, è arrivata dalla Germania a Novi per un saluto, una carezza, anche un incoraggiamento, per vedere in diretta come sta dopo la caduta di due giorni prima, per un incoraggiamento alla vigilia della seconda parte. Perché, come sottolinea anche Virginio Conti, il romano che da sei giorni ha la maglia rosa, “il Giro vero inizia adesso”. In uno scatto del nostro Mattia Lavezzi c’è l’attimo dell’incontro, separati dalle transenne, nonna e nipote, eppure uniti, in una giornata di sole che scalda la passione e il cuore. Una festa popolare, nell’accezione più bella e profonda: festa di gente, di tutte le età, i bambini tutti in rosa, la comitiva di tifosi ecuadoregni, che vivono molti a Genova, con tanto di bandiere e nastro con i colori della loro nazione, e un tifo caldissimo per i loro tre beniamini. Ci sono le scolaresche al completo, intere famiglie, anche qualcuno che, in bici, riesce a superare gli sbarramenti e a passare sotto il traguardo prima dei ‘girini’ e guadagnarsi attimi di popolarità. Ci sono i campioni di ieri, gettonatissimo anche Dino Zandegù, come Francesco Moser, Maurizio Fondriest, Paolo Bettini. E il ct Davide Cassani. Ci sono ex olimpionici, Molfetta del taekwondo e Raineri del canottaggio, nella squadra che promuove la candidatura di Milano – Cortina per le Olimpiadi. C’è un emozionatissimo Massimo Subbrero, presidente del comitato tappa. Massimo Rava si concede solo una deviazione per abbracciare la moglie e i figli, prima di rimettersi al lavoro e, con tutta la squadra Shimano,di cui è team leader per l’assistenza neutra, raggiungere Cuneo per la partenza della tappa successiva. C’è anche Antonella Clerici al traguardo, che ormai è novese di adozione. Ci sono i lavoratori della Pernigotti, che srotolano lo striscione, per ribadire un messaggio su cui da qualche tempo, è calato un silenzio assordante, “Salviamo la Pernigotti”, srotolato a pochi metri dal traguardo. Ci sono gli splendidi protagonisti del Giro d’Italia d’epoca, con maglie e bici che sono un salto all’indietro ai tempi di Fausto, e ancora di più, a quelli di Costante Girardengo. Ci sono i novesi orgogliosi, ci sono le migliaia di persone lungo tutto il percorso in provincia, Pontecurone e poi Tortona, Rivalta e Pozzolo. C’è la sintesi di un amore senza fine. Per il ciclismo, per Coppi. Tutto raccontato con gli scatti di Ilaria Cutuli e Mattia Lavezzi