Commando armato e le rapine in villa
Un gruppo organizzato, quasi invisibile. Capace e determinato, che agiva in perfetto stile militare. Quattro albanesi sono finiti nella rete dei carabinieri di Casale, diretti dal capitano Christian Tapparo, e coordinati da Salvatore Puglisi comandante del nucleo operativo radiomobile della Compagnia. Gli albanesi Agustin Pjetergjokaj, 24 anni, Kristjan Keli, 28 anni, Cesk Thani, 32 anni, e Kristjan Mehilli, 25 anni, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto. Sono ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine in abitazione, detenzione e porto illegale di armi, oggetti atti ad offendere ed arnesi atti allo scasso, ricettazione, lesioni personali aggravate. L’operazione è stata presentata dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Michele Lorusso. Le indagini erano state avviate a seguito di una brutale rapina in abitazione lo scorso 29 novembre, ai danni di un imprenditore vitivinicolo di Cella Monte.
La banda agiva a volto coperto, le vittime riuscivano a vedere solo gli occhi. Occhi di ghiaccio, spietati. Da qui il nome dell’operazione: ‘Ice Eyes’. Il capo era armato di pistola tamburo, il suo atteggiamento violento e spregiudicato pietrificava ogni possibile tentativo di reazione delle vittime.
I carabinieri hanno lavorato a lungo, anche, e soprattutto, fuori provincia. Due le basi operative del commando: Cassano Spinola e in Lombardia.
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