Quando un migrante vale meno di un cane
«Con la nuova legge, alla gestione di ogni rifugiato sono destinati dai 18 ai 21 euro al giorno, cifra che include anche i pasti, oltre al ‘pocket money’ di 2,5 euro consegnati a ogni soggetto per le piccole spese di ogni giorni. La cifra precedente era di 30 euro. Abbiamo svolto un’indagine in provincia di Alessandria: per ospitare un cane in pensione, vengono spesi in media 19-20 euro al giorno, cibo escluso. È logico?». Alla domanda retorica di Fabio Scaltritti verrebbe da rispondere «no».
Lui è il referente della San Benedetto al Porto, associazione che ha deciso di rinunciare ai bandi indetti per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. «Impossibile garantire servizi adeguati, come l’istruzione, la mediazione culturale, i progetti formativi» dice, supportato da rappresentanti di Cambalache, Ostello e Coompany. Il problema è autentico se è vero che, in provincia, dei 35 soggetti partecipanti al bando precedente ne sono rimasti, per l’attuale, soltanto 11.
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